Saranno ben cinque i titoli di stato su cui poter investire all’asta dei BTp a medio-lunga scadenza di venerdì 10 novembre. Il Tesoro punta ad incassare tra un minimo di 6,75 e un massimo di 9 miliardi di euro. Si tratta di emissioni di tranche di bond già in circolazione sul mercato. Addirittura, nel caso del BTp 1 marzo 2030 con cedola 3,50% (ISIN: IT0005024234) siamo alla 26-esima tranche per un importo di 1-1,5 miliardi. La prima emissione risale, infatti, al 2014. Questo bond presenta attualmente una durata residua inferiore ai sei anni e mezzo, quota a 97,25 centesimi e offre un rendimento alla scadenza del 4,04%.

All’asta BTp di dopodomani il titolo più corto scade in data 15 settembre 2026 e offre cedola annua lorda del 3,85% (ISIN: IT0005556011). In questo caso, si tratta della settima tranche per 2,5-3 miliardi. La durata residua è scesa sotto i tre anni, mentre il rendimento viaggia ancora sopra il 3,70% con una quotazione leggermente sopra la pari a 100,45.

Altri due bond medio-lunghi

Esattamente di sette anni è la durata del BTp 15 novembre 2030 e cedola 4% (ISIN: IT0005561888), alla sua quinta tranche per 1,5-2 miliardi. Quotazione ancora sotto la pari a 99,17 centesimi e rendimento lordo annuo poco meno del 4,20%. Questa è una scadenza interessante, né troppo lunga e né troppo corta per le famiglie. In una fase di alti tassi, potrebbe essere il giusto compromesso tra l’esigenza di avere in portafoglio cedole alte e di posizionarsi bene in vista di una ripresa del mercato obbligazionario.

C’è anche un altro titolo della durata di quindici anni. E’ il BTp 1 marzo 2038 con cedola 3,25% (ISIN: IT0005496770), decima tranche per 1-1,5 miliardi. In questo caso la quotazione si trova ben sotto la pari a 84,41 centesimi mentre scriviamo e per un rendimento del 4,83%. Il bond fu emesso per la prima volta lo scorso anno, ma in condizioni di mercato migliori di quelle odierne, per cui l’aumento dei rendimenti ha mandato a tappeto i prezzi.

Asta BTp, massimo appeal speculativo con scadenza 30 anni

Già questo può considerarsi un titolo dall’appeal speculativo, cioè da inserire in portafoglio per approfittare di un possibile rialzo dei prezzi con il taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea. Ciò avverrebbe verosimilmente nel corso del 2024, sebbene il punto sia capire l’entità dell’allentamento monetario da qui a medio termine. Ma il massimo dell’appetibilità in tal senso ce lo offre in questa asta BTp il trentennale con scadenza 1 ottobre 2053 e cedola 4,50% (ISIN: IT0005534141). Sesta tranche per 0,75-1 miliardo.

Quotazione sotto 93 centesimi e rendimento lordo sopra il 5%. Perfetto per scommettere sull’andamento futuro dei tassi. Male che vada, avreste un flusso di reddito più che soddisfacente e persino in un ambiente d’inflazione moderata. A meno che la liquidità non possa servirvi da qui a pochi anni. Questo è il rovescio della medaglia dei bond ultra-lunghi. I loro prezzi sono assai sensibili alle variazioni dei rendimenti sottostanti e, pertanto, possono infliggere perdite anche elevate se rivenduti prima della scadenza. Uno scenario realistico, ma non troppo probabile per il medio termine, considerato che i tassi nell’Eurozona avrebbero raggiunto il picco o vi sarebbero vicini. Al limite, i prezzi resteranno bassi per un po’, anche se difficilmente accuserebbero ulteriori tracolli.

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