Le nuove regole per lavorare in sicurezza arrivano dal trattato internazionale e puntano dritto a scongiurare il rischio biologico così da rafforzare le garanzie per i lavoratori a contatto con agenti patogeni. Il testo del trattato prevede procedure standardizzate di prevenzione, monitoraggio e formazione obbligatoria per ridurre il rischio sul luogo di lavoro. L’obiettivo è garantire elevati livelli di protezione in tutti i Paesi firmatari, uniformando le pratiche e minimizzando incidenti dovuti a esposizione biologica.
Nuove regole per lavorare in sicurezza e formazione obbligatoria
Le nuove regole per lavorare in sicurezza impattano direttamente sulle aziende che operano nei settori sanitario, farmaceutico, agricolo e di ricerca.
È prevista una formazione obbligatoria per i dipendenti esposti al rischio biologico, con aggiornamenti periodici almeno ogni due anni. I contenuti formativi includono procedure di decontaminazione, gestione dei dispositivi di protezione individuale (DPI), uso corretto dei laboratori e protocolli di emergenza. Le imprese devono inoltre designare un responsabile per la sicurezza biologica, garantendo sorveglianza sanitaria e aggiornamento delle misure in base a nuove evidenze scientifiche.
Monitoraggio e procedure standardizzate per lavorare in sicurezza
Il trattato introduce obblighi di monitoraggio ambientale e biologico sul posto di lavoro, con controlli periodici effettuati da organismi accreditati. Le aziende devono adottare procedure standardizzate per la manipolazione di agenti biologici, compresa la classificazione per livelli di rischio, la segregazione dei materiali contaminati e la gestione dei rifiuti. È obbligatorio avere un piano di risposta per esposizioni accidentali, che include quarantena immediata, trattamento medico e tracciamento dei contatti. Le ispezioni da parte delle autorità competenti saranno eseguite con cadenza regolare e potranno provocare sanzioni in caso di inadempienza.
Cooperazione internazionale e aggiornamento normativo
Il trattato prevede anche meccanismi di cooperazione tra nazioni per lo scambio di dati, rapporti su incidenti biologici e aggiornamento delle linee guida. Le autorità sanitarie e del lavoro dei paesi aderenti si impegnano a condividere informazioni su nuovi agenti patogeni, contaminazioni emergenti e migliori pratiche operative. Verrà istituito un comitato scientifico internazionale con esperti in biosicurezza, che avrà il compito di aggiornare i protocolli ogni due anni. Inoltre è prevista la possibilità di invio di squadre tecniche in aiuto a paesi con risorse limitate, per garantire la corretta applicazione delle norme e il rafforzamento delle capacità locali.
I punti più importanti.
- Le nuove regole internazionali sul rischio biologico impongono formazione obbligatoria e aggiornamenti periodici per proteggere i lavoratori esposti.
- Le aziende devono attuare controlli ambientali, piani di emergenza e procedure standard per ridurre il rischio di contaminazione.
- Il trattato prevede cooperazione tra Paesi, scambio di dati sui patogeni e supporto tecnico per garantire sicurezza globale.

