Non il temuto declassamento, ma venerdì scorso sono arrivate altre cattive notizie per i bond francesi con il taglio dell’outlook di Moody’s. L’agenzia di rating ha annunciato di avere mantenuto il giudizio Aa3, pur abbassando le prospettive da “stabili” a “negative”. Questo è il passo che, in genere, precede il declassamento vero e proprio. C’è stato il riconoscimento della solidità di fondo per l’economia transalpina, capace di resistere agli shock grazie alla sua diversificazione. Allo stesso tempo, l’instabilità politica minaccia la capacità di Parigi di ridurre il suo indebitamento.
Mercati bocciano Parigi
Dopo Moody’s, bond francesi a 10 anni sostanzialmente stabili sul mercato secondario.
Il loro rendimento si attesta al momento al 3,44%, sopra il 3,42% dei BTp. Anche i CDS a 5 anni segnalano il maggiore rischio sovrano percepito dagli investitori: 37,47 punti per proteggere gli Oat e 35,79 punti per i titoli di stato italiani.
Bilancio in Francia tutto da scrivere
L’Assemblea Nazionale inizia l’esame della legge di bilancio. Il primo ministro Sébastien Lecornu ha voluto prendere la parola venerdì scorso, nel tentativo di segnalare ai deputati che la sua azione è improntata al “compromesso”. I socialisti hanno minacciato la censura se entro oggi il governo non solo non sospenderà la riforma delle pensioni come promesso, ma reintrodurrà anche la “tassa Zucman“ sui grossi patrimoni. Questo è un tema delicato. Parte dei centristi si oppone all’ipotesi, che segnerebbe lo smantellamento di tutte le politiche economiche del presidente Emmanuel Macron.
Neanche i Repubblicani ci starebbero a sostenere questa stangata. In più, c’è il timore di una fuga dei capitali all’estero.
Una delle principali cause che portò alla caduta del governo di François Bayrou, fu proprio l’opposizione a questa ipotesi. La Francia non può permettersi di sforare con i tempi per l’approvazione del nuovo bilancio. Invierebbe un segnale devastante ai mercati. Prima di Moody’s, S&P aveva declassato ad A+ i bond francesi. Lo stesso aveva fatto nelle settimane precedenti Fitch.
Moody’s, bond francesi e italiani a confronto
A maggior ragione dopo il mancato downgrade degli Oat, Moody’s con ogni probabilità promuoverà a novembre i titoli italiani. Assegna loro un giudizio ormai palesemente bassissimo: Baa3, appena un gradino sopra il livello “spazzatura”. Ha rivisto l’outlook a “positivo” a maggio, un passo che porterebbe proprio all’upgrade a Baa2. Le distanze con Parigi si ridurrebbero a 5 gradini, 3 gradini per le altre principali agenzie. Un dimezzamento in appena un anno e mezzo, che ha portato all’incredibile spread negativo tra BTp e Oat. Adesso, i rendimenti francesi sono i più elevati nell’Eurozona subito dopo i lituani.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
