Da anni è in corso la lotta al contante, con provvedimenti che hanno introdotto limiti all’utilizzo del denaro in tutta Europa. I pagamenti tracciabili si sono resi praticamente obbligatori sopra una determinata soglia e sono ora indispensabili per ottenere agevolazioni fiscali e altri bonus.
Tali strumenti si sono adottati perché, secondo le autorità, l’uso del denaro contante è spesso legato a evasione fiscale o riciclaggio di denaro.
Eppure, proprio dalle autorità – e forse dalla massima in materia, la Banca Centrale Europea (BCE) – arriva ora un suggerimento che sembra andare nella direzione opposta. Come riportato da gran parte della stampa, la BCE invita infatti a tenere denaro liquido in casa.
Ma come? Se fino a oggi tutto sembrava andare nella direzione contraria, adesso si cambia marcia? Vediamo quanti soldi conviene avere in casa secondo la Banca Centrale Europea e perché è arrivata questa nuova indicazione.
Meglio tenere soldi contanti in casa: il nuovo invito della Banca Centrale Europea
La Banca Centrale Europea, che in passato aveva suggerito e spinto per il contrasto all’uso del contante, sembra fare retromarcia. In realtà, non è un vero cambio di rotta, ma la notizia inevitabilmente fa sorgere il dubbio.
Dopo anni in cui – come in Italia – si sono introdotti limiti all’uso del contante (a volte fissati a 1.000 euro, altre a 5.000 euro, variando di anno in anno), e dopo provvedimenti che hanno negato sgravi fiscali e bonus a chi paga in contanti (basti pensare alle detrazioni del 730, spesso non riconosciute se la spesa è stata saldata in contanti), arriva ora il messaggio opposto.
Secondo la BCE, in periodi di crisi è meglio avere denaro liquido a disposizione in casa.
Crisi economiche, guerre o interruzioni dei servizi telematici sono infatti alla base del nuovo suggerimento, che restituisce centralità al contante come risorsa fondamentale.
Perché il contante resta importante in situazioni di emergenza
Il contante si rivela essenziale in tutte quelle situazioni in cui non è possibile utilizzare carte o strumenti digitali.
- Per chi deve fare una spesa urgente, non poter usare il POS o altri sistemi elettronici può tradursi nell’impossibilità di pagare.
- Per l’intero circuito economico, il contante rappresenta un mezzo di continuità e resilienza in caso di interruzioni tecnologiche.
Non si tratta di ipotesi astratte. Tra attacchi hacker, guerre e crisi energetiche, il rischio di interruzioni dei pagamenti digitali non è remoto. Basti pensare al blackout in Spagna di qualche mese fa: la mancanza di corrente elettrica ha reso inutilizzabili i POS e chi aveva solo la carta si è trovato impossibilitato a pagare.
In contesti simili, avere denaro contante a disposizione non è solo prudente, ma può fare la differenza.