L’invalidità civile, i benefici della legge 104, le prestazioni economiche per i disabili e così via dicendo partono tutte dalla percentuale o grado di invalidità di un soggetto. Tutte cose che possono sembrare logiche ma sulle quali spesso c’è poca conoscenza perché c’è poca chiarezza. Se ho l’80% di invalidità cosa posso sfruttare? Ci sono indennità economiche per chi ha il 60% di invalidità? Domande di questo genere sono molto diffuse e nascondono un problema. Molti non sanno che significa invalido con questo o quell’altro grado di invalidità e non sanno cosa possono prendere tra benefici economici, agevolazioni, prestazioni e via discorrendo.
Ecco quindi per ogni grado di invalidità assegnato al contribuente, quali sono le normative che possono portare benefici economici ma non solo.
Le percentuali di invalidità civile che prestazioni danno? 34%, 51%, 74%, 100%, ecco cosa si ottiene
Le percentuali di invalidità sono alla base dei diritti di un invalido. Su questo non ci sono dubbi perché ad ogni grado si legano alcuni vantaggi. Non tutte le patologie fisiche o mentali sono uguali come importanza e soprattutto come gravità. Ecco che la percentuale di invalidità diventa l’ago della bilancia o il fattore che determina cosa spetta e a chi spetta.
Prima di tutto si parte dal riconoscimento della disabilità. Bisogna presentare domanda all’INPS ma non prima di essere passati dal certificato medico introduttivo del medico curante. Un certificato telematico da cui parte la richiesta all’INPS da effettuarsi tramite Patronato e che alla fine porta alla visita medica presso la Commissione Medica Invalidi Civili INPS/ASL. Sarà questo pool di commissari a stabilire il grado o percentuale di invalidità assegnata al richiedente.
Rilasciando all’interessato il verbale. E da lì parte tutto.
Si parte sempre dal verbale della commissione medica invalidi civili
Non sempre il verbale medico risulta essere di facile lettura. Soprattutto nella parte dove c’è l’esito e ci sono i richiami normativi che determinano ciò che la Commissione Medica ha assegnato. Comma 1, comma 3, legge 104, grado di invalidità riconosciuto e tutto il resto spesso non permettono di capire cosa è stato assegnato e cosa non lo è stato. In generale i commissari stabiliscono 3 diverse tipologie di soggetti o meglio danno 3 diverse tipologie di risposate.
E le inseriscono nel verbale. Possono indicare con la dicitura “non invalido” quel soggetto che dopo la visita per i commissari non risulta affetto da nulla che comporti l’assegnazione di un qualsiasi status di invalido civile. Oppure può essere scritto invalido parziale o invalido totale. E in questo caso c’è anche la relativa percentuale di invalidità riconosciuta che nel caso degli invalidi totali è sempre al 100%. Attenzione pure all’eventuale dicitura “rivedibile”, perché a volte il riconoscimento dello stato di invalido è temporaneo ed i commissari stabiliscono, indicandola nel verbale, la data entro cui bisogna essere di nuovo sottoposti a visita.
Ad ogni grado o percentuale di invalidità ci sono determinate prestazioni
Tornando a ciò che maggiormente interessa chi si pone alcune delle domande di cui parlavamo in premessa, va detto che fino al 33% di invalidità nulla spetta a nessuno.
Infatti con un grado di invalidità fino al 33% non è previsto nessun beneficio, nessuna agevolazione e nessuna prestazione.
Per un grado di invalidità tra il 34% ed il 45% invece, si ha diritto alla fornitura di strumenti, dispositivi, ausili o protesi in linea con la patologia di cui è affetto l’interessato in base alla diagnosi data dai commissari.
Con un grado di invalidità compreso tra il 46% ed il 50%, oltre agli ausili, c’è il collocamento mirato. Significa che l’invalido finisce in una fascia del Centro per l’Impiego da dove le aziende obbligate ad assumere un disabile (oltre 15 dipendenti ed ogni 15 dipendenti), devono pescare per rispettare l’obbligo.
Dal 51% al 66% invece si aggiunge un congedo straordinario di 30 giorni da sfruttare tutti di fila o frazionati, per le cure. Un congedo retribuito al 100%.
Dall’esenzione del ticket agli altri vantaggi spettanti per i disabili
Come è evidente, più è alto il grado di disabilità più aumentano i possibili vantaggi. Con oltre il 66% di invalidità per esempio si ha diritto, oltre alle cose prima citate, anche all’esenzione dal ticket sanitario per prestazioni specialistiche, analisi di laboratorio, diagnostica e così via dicendo.
E poi sconti sugli abbonamenti dei mezzi di trasporto pubblico, punteggi più alti per l’accesso alle abitazioni di edilizia pubblica residenziale. E se l’invalido è un lavoratore, in caso di assenza per malattia dal posto di lavoro c’è la possibilità di evitare le fasce di reperibilità per la visita fiscale. Infine sempre dal 67% di invalidità si può rientrare, a prescindere dall’età, nell’Assegno di Inclusione. Cosa questa possibile anche per chi ha “solo” il 46% di invalidità, ma solo passando dalla presa in carico dei servizi sociali, sanitari o assistenziali.
Prestazioni economiche per invalidi
Fino ad ora abbiamo parlato di percentuali di invalidità che non danno diritto a provvidenze economiche. Invece a partire dal 74% di invalidità certificata c’è l’assegno di assistenza che però è collegato anche al possesso di specifici limiti reddituali personali dell’invalido.
Con il 74% di invalidità civile c’è anche la possibilità di richiedere delle pensioni anticipate tramite l’Ape Sociale e la quota 41 precoci.
Chi dopo essere stato riconosciuto disabile in misura pari almeno al 75% continua a lavorare come subordinato, può chiedere la maggiorazione contributiva che aggiunge 2 mesi in più di contributi figurativi per ogni anno di lavoro.
Ed è un altro vantaggio previdenziale da non sottovalutare. Perché può portare a recuperare fino a massimo 5 anni di versamenti aggiuntivi da usare per il diritto ad alcune prestazioni pensionistiche.
E veniamo al grado massimo di invalidità. Cioè ad una invalidità al 100%. In questo caso la commissione medica oltre a riconoscere la percentuale di invalidità spettante può riconoscere o meno l’accompagnamento. Con il 100% di invalidità senza accompagnamento si ha diritto alla pensione di inabilità, altra prestazione però collegata a determinati limiti reddituali. Se invece viene assegnato dalla commissione un grado del 100% con accompagnamento, ecco che all’invalido spetta questa indennità scollegata dai redditi, esentasse e che non concorre alla formazione del reddito imponibile.