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Oggi: 05 Dic, 2025

Il Kuwait ha emesso il primo bond in dollari dal 2017 e offrendo tre tranche

Il Kuwait è tornato a rifinanziarsi sui mercati internazionali con l'emissione del bond in dollari in tripla tranche.
2 mesi fa
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Bond in dollari del Kuwait
Bond in dollari del Kuwait © Licenza Creative Commons

Ritorno in grande stile per il Kuwait sui mercati internazionali, che ieri ha emesso il suo primo bond in dollari dal 2017. E lo ha fatto con una tripla tranche, offrendo una scadenza a 3 anni, una seconda a 5 anni e una terza a 10 anni. L’operazione è stata tenuta da Citigroup, Goldman Sachs, HSBC, JP Morgan e Mizuho. Subito è stato boom di ordini, saliti complessivamente a oltre 23 miliardi.

Spread stretti grazie all’alta domanda

Nel dettaglio, la tranche a 3 anni con scadenza 9 ottobre 2028 è stata offerta per 3,25 miliardi a +40 punti base sul Treasury di pari durata. La tranche a 5 anni con scadenza 9 ottobre 2030 è stata offerta per 3 miliardi.

Ha esitato un rendimento anch’esso a +40 punti base sul Treasury. Infine, la tranche a 10 anni con scadenza 9 ottobre 2035 è stata piazzata per 5 miliardi a +50 punti base. All’avvio dell’emissione, gli spread erano attesi rispettivamente a +70, +75 e +85 punti. Il forte restringimento è stato sintomatico dell’ottimo riscontro sul mercato.

Guardando la curva dei rendimenti americani, otteniamo che il bond del Kuwait in dollari sarebbe stato prezzato appena sopra il 4% per la tranche a 3 anni, in area 4,15% per la tranche a 5 anni e attorno al 4,65% per quella a 10 anni. I rating assegnati dalle agenzie internazionali sono alti: A+ per S&P, AA per Fitch e A1 per Moody’s. Del resto, l’emirato ha un debito pubblico di pochi punti percentuali rispetto al Pil. Esso è atteso salire al 25% entro il 2030, in quanto l’emiro punta a ridurre la dipendenza dal petrolio e a finanziare il bilancio statale ricorrendo maggiormente alle emissioni sul mercato. Da considerare che il fondo sovrano KIA (Kuwait Investment Authority) ad inizio anno possedeva asset per oltre 1.000 miliardi di dollari.

Eccessiva dipendenza dal petrolio

A tale proposito, nel marzo scorso sono state autorizzate emissioni fino a 99 miliardi in 50 anni. Per l’anno fiscale 2025-2026 sono attese nell’ordine dei 10-20 miliardi. Quella appena effettuata è stata di 11,25 miliardi. Dicevamo che il Kuwait non emetteva un bond in dollari dal 2017. Trattasi dell’unica scadenza oggi in circolazione del 20 marzo 2027 con cedola 3,5% (ISIN: XS1582346968) e che offre attualmente un rendimento inferiore al 4,20%.

Chi acquistasse il bond del Kuwait, si esporrebbe, anzitutto, al rischio di cambio. Se il dollaro perdesse quota contro l’euro, il valore del capitale e delle stesse cedole si ridurrebbe. D’altra parte, l’emirato resta eccessivamente dipendente dalle entrate del petrolio, che costituiscono ancora fino al 94% del totale. L’emirato ha la più alta produzione di petrolio pro-capite. A fronte di una popolazione di 5 milioni di abitanti scarsi, le estrazioni ad agosto hanno sfiorato i 2,5 milioni di barili al giorno.

Bond Kuwait emesso in un periodo di riforme

Questa caratteristica espone i conti pubblici del Kuwait a una forte volatilità, in relazione alle condizioni del mercato petrolifero. Per questo il nuovo emiro Sheikh Meshal al-Ahmad ha preso una decisione forte. Il 10 maggio dello scorso anno, ha sciolto e sospeso il Parlamento a tempo indeterminato, con l’obiettivo di introdurre una nuova Costituzione entro quattro anni e varare le riforme. La speranza è che questo passo drammatico serva a stimolare l’economia domestica indipendentemente dagli idrocarburi, seguendo il percorso sin qui tracciato dalla Vision 2030 del principe saudita Mohammed bin Salman.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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