Tra le prestazioni a favore degli invalidi uno spazio particolare ha l’indennità di frequenza. Si tratta di una indennità pari a 336 euro al mese che l’INPS assegna, dietro domanda, ai genitori di un disabile minorenne. Una prestazione a sostegno delle persone più fragili come lo sono i disabili e che vale 336 euro al mese. L’importo è stato recentemente aggiornato dall’INPS come accade con tutte le altre prestazioni erogate dall’Istituto.
L’inserimento sociale ma anche scolastico del piccolo invalido sono gli obiettivi che sono alla base di questa misura. E che sono riportati nella scheda dello strumento presente sul sito dell’INPS.
In pratica, si tratta di una prestazione assistenziale che serve affinché l’invalido minorenne arrivi alla maggiore età godendo di un piccolo sussidio per via delle sue difficoltà a vivere la vita quotidiana, ad andare a scuola o a frequentare attività dedicate loro anche nei periodi estivi.
Indennità di frequenza in estate, come funziona? Ecco le problematiche di tante famiglie
Ed è proprio sull’indennità durante l’estate che bisogna approfondire un focus. Perché l’erogazione dell’indennità di frequenza per i mesi estivi non è automatica da parte dell’INPS.
“Salve, volevo delle delucidazioni in merito a mia figlia che dallo scorso anno a dicembre è riconosciuta invalida. Ho presentato domanda di indennità di frequenza e mi è stata riconosciuta. Ma fino a giugno. A luglio e agosto non ho preso nulla. Eppure sul sito dell’INPS leggo che si tratta di una indennità che viene corrisposta per un massimo di 12 mensilità, a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di effettivo inizio della frequenza al corso o al trattamento terapeutico-riabilitativo.
E mia figlia dopo aver frequentato il nido fino a giugno, ha frequentato da fine giugno ai primi di settembre una scuola privata dove l’ho iscritta. E adesso tornerà all’asilo statale. Come mai non ho preso nulla fino ad oggi per questi mesi estivi?”
Invalidi, è il momento di richiedere l’indennità di frequenza da 336 euro al mese per luglio, agosto e settembre
L’indennità di frequenza non è corrisposta automaticamente per 12 mesi. Infatti la normativa dice che la durata dell’indennità è fino a un massimo di 12 mesi all’anno, ma non sempre è così lunga. La nostra lettrice però ha diritto, secondo noi, all’intero periodo. E adesso spiegheremo il perché. L’indennità di frequenza da 336 euro al mese è parametrata sui mesi di effettiva frequenza a:
- scuole pubbliche o private di ogni ordine e grado;
- asili nido;
- centri di formazione convenzionati;
- centri ambulatoriali pubblici o privati convenzionati specializzati nella riabilitazione, nel recupero e nel trattamento terapeutico degli invalidi.
In buona sostanza, niente frequenza a quanto detto sopra, niente indennità. Ma se per le scuole pubbliche e gli asili nido durante un normale anno scolastico, tutto va avanti senza intoppi, diverso è per i mesi da luglio a settembre. Infatti per recuperare gli emolumenti estivi di indennità di frequenza le famiglie interessate devono fare la giusta procedura.
La corretta procedura per richiedere l’indennità di frequenza da 336 euro per i mesi estivi
Ogni anno deve essere rinnovata la frequenza scolastica e deve essere comunicato all’INPS che il piccolo invalido continua a frequentare scuole o asili.
Se in estate il piccolo non frequenta le scuole perché sono naturalmente chiuse, ecco che l’indennità non sarà assegnata. Perché come detto è basata sull’effettiva frequenza del piccolo.
Pertanto la domanda deve essere rinnovata di anno in anno per la frequenza scolastica ma anche da periodo a periodo per la frequenza di strutture extrascolastiche e al di fuori dell’anno scolastico stesso.
I documenti necessari e tutte le altre cose da sapere
Gli interessati a godere dell’indennità di frequenza devono necessariamente rispettare un parametro reddituale che però fa riferimento al minore e che è di circa 5.750 euro.
Se i requisiti sono rispettati tutti e se c’è pure la frequenza estiva a centri di recupero e simili come prima spiegato, si possono prendere tutti i 12 mesi spettanti.
Ma bisogna certificare la frequenza durante l’estate. La struttura presso cui si svolgono le attività deve rilasciare una attestazione che metta nero su bianco l’effettiva frequenza del piccolo.
Può bastare anche una certificazione delle ASL. Ma fondamentale è inviare all’INPS questi documenti. In genere è alla fine del percorso che questa documentazione è rilasciata. Ecco quindi che adesso è il momento per gli interessati, di passare a richiedere l’indennità di frequenza da 336 euro al mese per luglio, agosto e settembre.