Chi si lamenta della previdenza in Italia forse dovrà presto ricredersi.
Le critiche al governo sull’idea di utilizzare il TFR per anticipare la pensione non mancano, così come non sono mai mancate in passato, indipendentemente dal colore politico di chi governava. Ogni volta che si parla di pensioni, infatti, le polemiche non finiscono mai.
Ma come vedremo tra poco, anche all’estero non scherzano. E per chi pensa che misure come quella del TFR proposta da Claudio Durigon, o soluzioni come l’Ape volontaria (che consentiva di andare in pensione prima ma indebitandosi con una banca, di fatto come un mutuo), siano idee strampalate, ecco che dalla Germania arriva quella che è stata presto ribattezzata la “paghetta di Stato”.
E definirla una proposta discutibile non è certo un azzardo.
In pensione fin da bambini: dai 6 anni 10 euro al mese, ecco la soluzione teutonica
In Italia le pensioni sono argomento quotidiano di dibattito, ma anche all’estero la situazione è simile. Se tempo fa i riflettori erano puntati sui francesi scesi in piazza contro la riforma di Macron o sulle manifestazioni a Buenos Aires contro il presidente Milei, oggi a far discutere è la Germania di Friedrich Merz.
Secondo indiscrezioni, il governo tedesco starebbe valutando l’idea di garantire una pensione fin dall’infanzia: a partire dai 6 anni di età, ogni bambino riceverebbe 10 euro al mese da destinare alla previdenza.
Il problema di fondo è simile a quello italiano: l’invecchiamento della popolazione. Se la speranza di vita si allunga e le nascite diminuiscono, il sistema previdenziale rischia di collassare. Lo Stato, infatti, deve erogare trattamenti pensionistici per un periodo sempre più lungo, mentre diminuisce il numero dei lavoratori che versano i contributi.
È il classico circolo vizioso: meno contributi, più spesa pensionistica.
Da dove nasce la proposta tedesca
Contrastare l’invecchiamento della popolazione, che mina la stabilità del sistema previdenziale, è diventata un’urgenza anche in Germania. Se in Italia si parla di inasprire gradualmente i requisiti per l’uscita dal lavoro, in Germania arriva invece una proposta alternativa: iniziare a versare contributi fin dall’infanzia.
L’idea è quella di destinare 10 euro al mese per ogni bambino dai 6 ai 18 anni, così da accumulare una base per la futura pensione. L’obiettivo dichiarato è di integrare le pensioni dei più giovani, che rischiano di essere sempre più basse.
La proposta non è una provocazione: è stato il segretario generale della CDU, Carsten Linnemann, a presentarla ufficialmente, fissando anche una data di avvio. Il progetto dovrebbe partire dal 1° gennaio 2026, cioè già dal prossimo anno.
In totale, al compimento della maggiore età ogni giovane tedesco avrebbe accantonato 1.440 euro di contributi. Una somma che nel frattempo maturerebbe, in quanto i versamenti sarebbero investiti in strumenti finanziari destinati a generare rendimenti.
Come accade in Italia, anche in Germania le polemiche non sono mancate. In molti considerano “poca cosa” i 10 euro al mese previsti, giudicando la misura simbolica più che realmente efficace.