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Oggi: 05 Dic, 2025

In manovra il taglio dell’IRPEF quanti soldi in più porta a pensionati, dipendenti e autonomi?

Ecco i calcoli e i vantaggi del nuovo taglio dell'IRPEF per il ceto medio, vantaggi evidenti, ma le critiche ci sono comunque.
2 mesi fa
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redditi e IRPEF
© Investireoggi

Da più parti è partita la caccia a trovare il problema sul taglio dell’IRPEF promesso dal governo e probabilmente giunto in porto nella prossima manovra di Bilancio.

La misura che taglierà il prelievo fiscale sul ceto medio, con cifre anche importanti di riduzione del prelievo fiscale come vedremo adesso, finisce nel mirino di chi comunemente attacca il governo Meloni. Nel Documento programmatico di finanza pubblica, che è stato presentato a Montecitorio venerdì 3 ottobre c’è il tanto discusso taglio dell’IRPEF. Che molti sostengono sarà finanziato con tagli ai servizi pubblici.

Critiche, spesso gratuite. Il taglio dell’IRPEF costa 5 miliardi, ma è una cosa ottima per molti contribuenti.

E se non si può attaccare un provvedimento perché è buono e favorisce i contribuenti, allora bisogna trovare qualcosa di diverso per contrastarlo. Ma a prescindere dalle polemiche che ci sono, c’erano e ci saranno sempre, cosa porta in più ai pensionati, ai lavoratori dipendenti e agli autonomi questo taglio?

In manovra il taglio dell’IRPEF quanti soldi in più porta a pensionati, dipendenti e autonomi?

Dopo le novità del 2024, con le aliquote Irpef che furono portate da 4 a 3 e con il primo scaglione che inglobò anche il secondo, il governo meloni adesso guarda al ceto medio e al taglio dell’IRPEF per quello che oggi è diventato il secondo scaglione.

Nel 2025 il primo scaglione diventò con aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 euro (era fino a 15.000 euro l’anno precedente. Il secondo scaglione dell’epoca, che era al 25% di aliquota per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro, fu annesso al primo. E il secondo scaglione diventò quello del ceto medio.

Cioè quello sui redditi tra i 28.000 ed i 50.000 euro. Con aliquota al 35%. Proprio su questo scaglione che adesso si dovrebbe arrivare alla fumata bianca della sforbiciata. Dal 35% si passerà, secondo l’ipotesi più attendibile, al 33%.

Due punti percentuali in meno. Ma non è finita qui. Infatti si ipotizza anche un innalzamento del limite massimo dello scaglione che da 50.000 euro passerebbe a 60.000 euro. In sostanza, l’attuale secondo scaglione che paga il 35% di imposta per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro passerà al 33% di imposta sui redditi tra 28.000 e 60.000 euro.

Ecco i calcoli da fare e cosa migliorerà per i contribuenti interessati

La misura porterà sicuramente vantaggi a molti contribuenti che hanno redditi sopra i 28.000 euro. Il meccanismo scaglionato porta come al solito al vantaggio solo sulla parte di redditi dentro lo scaglione interessato dai tagli. Per chi ha redditi fino a 28000 euro nulla cambierà. A dire il vero la misura è ancora allo stato embrionale. Va studiata meglio nei dettagli. Perché per esempio allo studio ci sono dei meccanismi di detrazioni che finiranno per dare vantaggi e favorire solo i nuclei familiari numerosi con quel meccanismo che si chiama quoziente familiare.

Tornando al taglio IRPEF del ceto medio, con la solita progressività d’imposta, pensionati, lavoratori autonomi, dipendenti e contribuenti in genere, godranno fino ai loro 50.000 euro di redditi di un recupero massimo di 440 euro.

In pratica, soldi in più che resteranno nella disponibilità di questi soggetti fiscali.

Ma per i redditi oltre 50.000 euro e fino a 60.000 euro, va ancora meglio. Se consideriamo che l’aliquota del terzo scaglione è del 43%, e che il terzo scaglione che oggi parte da 50.001 euro domani partirà da 60.001, ecco che ci sono altri 1.000 euro di imposta in meno da pagare. Infatti sugli ultimi 10.000 euro di reddito per chi arriva a 60.000 euro esatti di reddito annuo, il taglio è di 10 punti percentuali, cioè dal 43% al 33%.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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