Immobili all’asta: arriva Reviva, l’azienda italiana che vuole invertire il trend delle aste andate deserte

Reviva è la prima azienda italiana il cui scopo è quello di invertire il trend delle aste immobiliari andate deserte: ecco come.
5 anni fa
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Acquistare casa all'asta pro e contro.

Reviva è la prima azienda italiana nata con lo scopo di invertire il trend delle aste immobiliari andate deserte. Al giorno d’oggi tale azienda è leader nel settore degli immobili residenziali all’asta in termini di volume. A gennaio del 2019, infatti, gli immobili gestiti erano circa 2.700 mentre oggi sono oltre 5.000.

Le aste immobiliari e l’esito deserto

Nel nostro paese si stima che vi siano oltre 250 miliardi di Npl ovvero di crediti deteriorati e la metà di essi è garantita da beni immobili.

Purtroppo numerosi beni ipotecati vengono pignorati dalle Banche nel momento in cui chi sottoscrive un mutuo o un finanziamento non riesce a portarlo a termine o semplicemente non riesce a pagare le rate del rimborso. Circa il 40% degli immobili finisce, quindi, all’asta. La Banca, però, per recuperare il 33% circa del valore ci impiega molto tempo, circa 4 anni e per farlo deve anche anticipare per le spese il 25%.

In Italia i dati confermano che le aste immobiliari non sono molto seguite. Il 72% di esse su circa 250mila, infatti, dà esito deserto. Ciò significa che nessuno acquista tali immobili. La perdita, quindi, non è soltanto per la Banca che detiene gli Npl ma anche per chi deve saldare il debito. Il problema è che quest’ultimo percepirà ancora meno dalla vendita e quindi avrà maggiori difficoltà a saldare il debito che resterà ancora alto. I dati parlano chiaro: in media soltanto il 34% del debito contratto si paga grazie all’asta mentre il restante 66% rimane in capo alla persona.

L’obiettivo di Reviva

L’obiettivo di Reviva è quello di vivacizzare le aste ovvero far sì che sempre più persone vengano a conoscenza di quelle presenti nella propria città aiutandole anche a comprendere il valore, spiega il Ceo nonché co-fondatore di Reviva, Ivano De Natale.

Il 47% dei crediti deteriorati è garantito da un bene immobile di cui il 40% va all’asta limitando la liquidità delle Banche.

Reviva, quindi, vuole cercare di fare il possibile affinché le aste non vadano deserte e vuole inoltre stimolare la partecipazione e l’acquisto degli immobili. L’operazione sarà possibile in quanto il cliente di Reviva è il servicer stesso che pagherà l’azienda mediante servizio di vivacizzazione delle aste.

Giulio Licenza, il co-fondatore dell’azienda, comunica che un altro obiettivo di Reviva sarà quello di aiutare i potenziali clienti a semplificare ogni dinamica legata alle aste supportandoli a titolo gratuito mediante il brand “Immobili all’asta”. Reviva cercherà di evitare che un’asta vada deserta anche perché ogni volta che accade l’immobile si deprezza del 25% tornando poi sul mercato dopo 6 mesi.

Scongiurando ciò si getteranno le basi affinché l’immobile venga venduto al prezzo più alto e ciò sarà un bene non solo per la Banca ma anche per il debitore che riuscirà a vendere ad un prezzo non troppo basso saldando così il prima possibile il proprio debito.

Ivano De Natale spiega che  Reviva vuole aiutare tanti clienti ad acquistare casa, guidandoli nelle diverse aste e consigliando loro qual è il miglior investimento in base alle proprie necessità. Giulio Licenza conclude infine che lo scopo primario è quello di stimolare una maggiore partecipazione mediante la tecnologia applicata ad un marketing plan dell’azienda. Quest’ultima, ricordiamo, è nata nel luglio 2017 e vanta 13 dipendenti nonché un network di 60 affiliati in tutta Italia.

Leggete anche: Aste immobiliari senza incanto: cosa deve contenere la busta con l’offerta?.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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