C’era una volta il Bonus Maroni. Fu ribattezzato così quel provvedimento che garantiva uno stipendio più elevato a chi invece di andare in pensione, pur avendo maturato tutti i requisiti previsti, sceglieva di continuare a lavorare. Adesso c’è il Bonus Giorgetti, altra misura di questo genere anche se differente nella sostanza e nelle possibilità.
Il fatto è che alcune misure proposte dai governi passano agli annali con il nome del Ministro che più di altri ha lavorato per lo strumento stesso.
Resta il fatto che adesso parte il nuovo Bonus del 2025, e per oltre 7.000 contribuenti (tanti sono al momento quelli che lo hanno richiesto), ecco che presto riceveranno ciò che hanno scelto di sfruttare.
Ovvero un aumento di stipendio. Ma i vantaggi del Bonus Giorgetti vanno oltre. E adesso vedremo di cosa si tratta davvero.
Il bonus Giorgetti tra pensioni e stipendi, ecco i vantaggi da sfruttare
Oltre 7.000 richieste di parziale sgravio contributivo sono arrivate all’INPS per quello che ormai tutti chiamano nuovo Bonus Giorgetti. Per chi decide di continuare a lavorare e sfruttare questo incentivo a restare al proprio posto di lavoro l’occasione effettivamente è ghiotta.
La misura riguarda chi ha raggiunto già i requisiti per andare in pensione con due sole misure oggi previste. Le due misure sono la quota 103 e la pensione anticipata ordinaria.
Quindi è una misura che riguarda chi ha maturato già 62 anni di età e almeno 41 anni di versamenti. Oppure chi è arrivato a 42 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dalla sua età se si tratta di un lavoratore, o di 41 anni e 10 mesi di contributi se si tratta di una lavoratrice.
Ecco i vari canali di vantaggio per chi sceglie questa via già presa da oltre 7.000 contribuenti
Non ci sono distinzioni tra tipologia di contribuente, perché il Bonus Giorgetti vale sia per il lavoratore dipendente del settore privato che per il lavoratore dipendente del settore pubblico.
La domanda deve essere presentata all’INPS come hanno fatto gli oltre 7.000 prima citati e che aspettano solo di ricevere il Bonus sul loro stipendio. Un autentico surplus di stipendio da prendere fino a quando il contribuente decide di restare al lavoro, anche fino ai 67 anni che segnano l’attuale età anagrafica di pensionamento di vecchiaia.
Il Bonus consta in un aumento di stipendio pari alla contribuzione che il lavoratore versa ogni mese a suo carico, cioè il 9,19%. La parte di contribuzione a carico del datore di lavoro continua a essere versata regolarmente all’INPS ed è pari alla differenza tra il 33% di aliquota contributiva ed il 9,19% di sgravio.
Zero tasse, maggiore stipendio ma anche maggiore pensione futura, ecco i vantaggi del Bonus Giorgetti
Si tratta di un surplus di stipendio non tassato e che non concorre alla formazione del reddito imponibile. Ma chi sceglie di restare al lavoro guadagna anche una pensione più elevata. Infatti, c’è da dire che proseguendo l’attività, la parte di contribuzione che il datore di lavoro continua a versare, genera un aumento del montante contributivo.
E di conseguenza anche una pensione maggiore quando il contribuente decide di andare a riposo.
Pensione più alta quindi. Anche perché come tutti sanno nel sistema contributivo più in tarda età si va in pensione e maggiore è la pensione. Ciò per il semplice fatto che i coefficienti che trasformano ciò che si è versato in pensione, aumentano man mano che sale l’età di uscita. Il Bonus Giorgetti infatti spostando la data del pensionamento più avanti negli anni garantisce anche questo maggiore introito sulla pensione futura.