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Oggi: 05 Dic, 2025

Forze dell’ordine, riduzione IRPEF 2025: requisiti e importi in busta

Forze armate e Polizia avranno una riduzione IRPEF 2025: ecco requisiti, limiti e importi previsti dal nuovo decreto.
3 mesi fa
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irpef
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Prevista per il 2025 una misura fiscale mirata a riconoscere il valore e la particolarità dell’impegno di chi opera quotidianamente nella difesa e nella sicurezza del Paese. Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 luglio 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 199 del 28 agosto 2025, sono, infatti, stabilite le modalità di applicazione di una riduzione dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali, destinata al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e al Corpo delle capitanerie di porto.

Si tratta di un alleggerimento fiscale che tiene conto delle condizioni di servizio particolarmente gravose e del ruolo strategico ricoperto da questo comparto.

Il provvedimento definisce con chiarezza criteri, limiti e tempistiche per l’accesso all’agevolazione, in modo da assicurare uniformità nell’applicazione.

Chi può beneficiare della riduzione IRPEF

La misura riguarda esclusivamente il personale militare delle Forze armate, comprese le Capitanerie di porto, e gli appartenenti alle Forze di polizia sia a ordinamento civile che militare. La condizione essenziale è che gli interessati risultino in servizio nell’anno 2025.

Non tutti, però, potranno usufruire del beneficio di detta riduzione IRPEF. È stato, infatti, fissato un requisito reddituale: potranno accedere all’agevolazione soltanto coloro che nel 2024 hanno percepito un reddito complessivo da lavoro dipendente, rilevante ai fini IRPEF, non superiore a 30.208 euro. Questo limite rappresenta la soglia massima oltre la quale la riduzione non viene concessa.

La logica dell’intervento

L’iniziativa non si traduce in un taglio generalizzato delle imposte, ma in un intervento mirato che colpisce una parte specifica della retribuzione, ossia il trattamento economico accessorio. La scelta non è casuale: queste voci rappresentano una componente retributiva strettamente collegata alle particolari condizioni operative e ai rischi connessi al servizio, quindi considerate meritevoli di un’attenzione speciale dal punto di vista fiscale.

Il trattamento accessorio comprende, ad esempio, indennità fisse e continuative riconosciute al personale in divisa. La normativa rinvia inoltre agli accordi sindacali e ai provvedimenti di concertazione che definiscono nel dettaglio quali elementi rientrino in questa categoria. Sono comprese anche le voci specificate dagli articoli 1791, commi 2 e 3, e 1792 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, che disciplina l’ordinamento militare.

L’entità della riduzione IRPEF

Il cuore del provvedimento è rappresentato dal meccanismo di abbattimento dell’imposta. Nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025, l’imposta lorda calcolata sul trattamento economico accessorio è ridotta fino a un massimo di 458,50 euro per ciascun avente diritto. In termini pratici, ciò si traduce in una busta paga più alta.

La riduzione non è, quindi, una cifra fissa uguale per tutti, ma varia in funzione dell’imposta lorda effettivamente calcolata sulla parte accessoria della retribuzione. In ogni caso, la misura stabilisce il tetto massimo della riduzione IRPEF, che non potrà superare i 458,50 euro.

L’applicazione della riduzione IRPEF

Il datore di lavoro riveste un ruolo fondamentale nell’attuazione del beneficio. In qualità di sostituto d’imposta, sarà infatti tenuto a riconoscere direttamente la riduzione spettante nel cedolino paga.

Questa verrà applicata in un’unica soluzione, anche nel momento del conguaglio fiscale di fine anno.

Ciò significa che i lavoratori non dovranno presentare particolari domande o istanze: sarà l’amministrazione datrice di lavoro a effettuare i calcoli e a riconoscere automaticamente la riduzione, purché risultino rispettati i requisiti previsti.

Significato del provvedimento

La misura di riduzione IRPEF in esame si inserisce in un più ampio quadro di riconoscimento delle funzioni svolte dalle donne e dagli uomini impegnati nella sicurezza e nella difesa. L’agevolazione non rappresenta un aumento diretto della retribuzione, ma un intervento che riduce il peso fiscale su una parte specifica della stessa, con un effetto positivo sul reddito disponibile dei lavoratori interessati.

Il legislatore ha scelto di circoscrivere il beneficio a chi si colloca entro una soglia reddituale ben precisa. Con l’obiettivo di sostenere soprattutto coloro che hanno stipendi meno elevati e che al tempo stesso affrontano condizioni di lavoro particolarmente impegnative.

Riassumendo

  • Riduzione IRPEF 2025 per Forze armate, polizia e Capitanerie di porto.
  • Beneficiari: personale in servizio con reddito 2024 non oltre 30.208 euro.
  • Agevolazione riguarda il trattamento economico accessorio, inclusi indennità fisse e continuative.
  • Riduzione massima dell’imposta lorda pari a 458,50 euro per ciascun avente diritto.
  • Applicazione automatica dal datore di lavoro come sostituto d’imposta, anche a conguaglio.
  • Misura valorizza il ruolo e sostiene economicamente chi garantisce sicurezza e difesa.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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