Analisi Intermarket Trend Mercati 2015 (2 lettori)

Nel panorama globale dei potenziali rischi sistemici gioca un ruolo di riguardo il dollaro, valuta di riserva per eccellenza nonostante il tentativo della valuta cinese di accreditarsi come valuta globale.

Una sua eventuale inclusione nel paniere del FMI avrà sicuramente un impatto sui flussi dei capitali e le aspettative stanno già giocando un ruolo sostenendo la valuta cinese nonostante la debolezza economica.

Le ultime dichiarazioni dei banchieri centrali, in particolare Draghi da una parte e Yellen dall'altra hanno portato ad una nuova tornata di forza del dollaro.
A nostro parere però questa tornata di forza più che dovuta agli annunci diretti del QE e del rialzo dei tassi è figlio degli effetti collaterali del QE e cioè all'apertura di posizioni speculative sul differenziale dei tassi tra USA ed Europa con conseguente copertura sui cambi e reinvestimento dei guadagni sugli asset più speculativi della realtà con la valuta più debole.

Il movimento del dollaro ha tecnicamente perforato i supporti dinamici e impostato la valuta americana a riprendere i minimi assoluti del 2015 ma a nostro modo di vedere deve tenere la rottura degli 1,08 o poco sopra.

In questa situazione quindi abbiamo la situazione valutaria che sostiene ulteriormente gli asset di rischio europei già interessati da oramai molti mesi dai flussi dei fondi europei orientati da parte dei gestori verso il mercato domestico di rischio.

Questa situazione fa al momento da cuscinetto ad ogni eventuale fase di tensione.

Tensioni che però nei prossimi giorni andremo ad analizzare in quanto sono ancora presenti sul mercato e sottotraccia stanno sviluppando movimenti da non sottovalutare.
 

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Breve aggiornamento con riassunto delle ultime puntate:
Avevamo parlato a fine ottobre di novembre come un mese di possibile consolidamento ma non necessariamente di panico.
Dopo i primi giorni sembra che questa analisi fosse corretta con un andamento degli indici altalenante ed incerto.
Il segnale che gli indicatori di sentiment erano troppo elevati ha causato questo primo movimento correttivo che serve appunto a scaricare il troppo entusiasmo delle ultime sedute.

Non sappiamo ancora se il dollaro abbia una parte in questo movimento correttivo ma la nostra ipotesi non sembra poi cosi lontana dalla realtà, una ipotesi che vuole il rialzo dei tassi USA ma non un dollaro troppo forte.

Da notare che la resistenza a 1,08 di USD/EUR è stata oggetto di pullback (poco sotto a dire la verità esattamente nove tick) e quindi ne ha confermato la valenza come detto nel mini report di ieri sera.
 
Fine settimana prepariamo il nuovo TrendMercati... con i rischi dei prossimi mesi.

Una veloce osservazione sulla correzione dei mercati.
Evidentemente la forza del dollaro era più un movimento monetario che carry come avevamo appuntato in precedenza.
Prendiamo atto dell'errore e correggiamo quindi l'analisi.
Un elevato sentiment individuale che avevamo segnalato, un periodo di consolidamento necessario al mercato dopo il forte rally di ottobre che avevamo indicato ha portato ad una pausa correttiva che però si è accentuata alla perforazione del canale rialzista che sosteneva l'euro.
Ora mentre scriviamo il dollaro è posizionato sulla resistenza prima supporto.
Un suo recupero potrebbe calmare in fretta i mercati confermando l'ipotesi di un consolidamento non eccessivamente profondo mentre il test dei minimi dell'anno avrebbe un impatto sicuramente negativo sull'andamento dei mercati.

Ma occorre far presente che tutti i temi che abbiamo trattato negli scorsi mesi come rischi potenziali stanno tornando alla ribalta e in contemporanea.
Per cui il nervosismo è giustificato.

Al prossimo TrendMercati.
 

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