Analisi Intermarket Trend Mercati 2015 novembre (1 Viewer)

Buongiorno!
vi invitiamo a leggere il nuovo Trendmercati, aggiornato a ieri

in questo numero:

tensioni geopolitiche e lori riflessi sui mercati
analisi dei mercati azionari
analisi dei mercati obbligazionari
analisi del cross eurodollaro e commodity
i nostri indicatori Eulero, Codvo e Herakles sulle varie asset class
e per il Laboratorio, la costruzione di un Trading System con le opzioni - parte prima


siete tutti invitati a leggere i report, e a mandarci le vostre domande di approfondimento, su questo thread o in forma privata alla nostra email

buona lettura! :)
 

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Nel nuovo numero di TrendMercati parliamo diffusamente dell'attentato a Parigi e degl iimpatti micro e macro di medio termine.
Per il breve termine inseriamo un grafico estratto dal Sole24ore di oggi... mano a mano che c'è assuefazione la reazione dei mercati è sempre più bassa, naturalmente questo dipende anche dal livello di stress complessivo del mercato.
 

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  • IMG_20151116_120329[1].jpg
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grazie per lo straordinario, come sempre, contributo

Grazie. :)
Cerchiamo di fare del nostro meglio per aiutare gli investitori/trader a prendere le proprie decisioni consapevolmente.

A tal proposito stasera vi nostro un grafico che ci dice come l'economia reale sia una cosa diversa dalla finanza e di come anche negli USA i dati reali se guardati in profondità ci dicono cose diverse da quelle che vengono rappresentate.

In questo grafico l'andamento delle vendite al dettaglio ai bar/ristoranti e le vendite al dettaglio di abbigliamento con i grafici a colonna ad identificarne lo spread.
Come possiamo notare le vendite di abbigliamento sono tendenzialmente correlate alle vendite nei ristoranti salvo che nei periodi di recessione in cui le vendite di abbigliamento sono più volatili e tendono a scendere di più mentre quelle dei ristoranti sono più stabili. (come è ovvio che sia in quanto in periodi di crisi si tendono a tagliare prima i consumi considerati meno necessari).
Ebbene dal 2014 questo differenziale si è allargato parecchio nonostante le vendite non siano mai scese in negativo segno che nonostante un periodo di economia positiva i consumatori sono costretti a tagliare alcune spese considerate superflue perché hanno comunque meno reddito disponibile (per i salari più bassi o per le minori ore lavorate).
Un grafico che vale più di mille parole.
 

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  • clothingstoresvsrestaurants.png
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masopust

Nuovo forumer
do il mio contributo con un grafico interessante, cosa ne pensate ?
 

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  • CT_cum-UYAEa34r.jpg
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do il mio contributo con un grafico interessante, cosa ne pensate ?

La posizione del sondaggio rispetta anche le forti scommesse sull' IMM a favore del dollaro montante in queste ultime settimane.
Personalmente ho abitualmente un ottica contrarian sui questi sondaggi anche se in questa fase dell'anno è più difficile che emerga visto che è la parte dell'anno dove si costruiscono portafogli e performance per il 2016
 

masopust

Nuovo forumer
La posizione del sondaggio rispetta anche le forti scommesse sull' IMM a favore del dollaro montante in queste ultime settimane.
Personalmente ho abitualmente un ottica contrarian sui questi sondaggi anche se in questa fase dell'anno è più difficile che emerga visto che è la parte dell'anno dove si costruiscono portafogli e performance per il 2016

sono d'accordo, anche io la vedrei in ottica contrarian

tornando al vostro trend mercati di novembre....quante probabilità date alla realizzazione dell'analogia col 2011 ?
possibile che il prossimo calo, se ci sarà, sia una giuntura di acquisto di medio lungo periodo ?

io lavoro nella manifattura, orientata quasi tutto in export, la difficoltà del mercato emergente è pesante, l'onda lunga si sta facendo sentire
siamo vicini alla fine di questo lungo periodo deflazionistico o dobbiamo rassegnarci a conviverci per ancora molto ?

grazie
 
sono d'accordo, anche io la vedrei in ottica contrarian

tornando al vostro trend mercati di novembre....quante probabilità date alla realizzazione dell'analogia col 2011 ?
possibile che il prossimo calo, se ci sarà, sia una giuntura di acquisto di medio lungo periodo ?

io lavoro nella manifattura, orientata quasi tutto in export, la difficoltà del mercato emergente è pesante, l'onda lunga si sta facendo sentire
siamo vicini alla fine di questo lungo periodo deflazionistico o dobbiamo rassegnarci a conviverci per ancora molto ?

grazie

La risposta ad una simile domanda necessita di un certo tempo.
A nostro avviso al momento lo scenario 2011 è il più probabile sul breve/medio mentre sul lungo penso che rispetto al 2011 siamo molto più tirati e quindi i ritorni non saranno elevati.
Però come già detto non è una scommessa da tutto dentro tutto fuori in quanto la conformazione da top di diversi indici ed in particolare USA deve essere negata attraverso la realizzazione di nuovi massimi.

A nostro avviso il calo verificatosi in queste ultime sedute ha avuto una profondità maggiore di quello che ci attendevamo, ci attendevamo in sintesi un andamento lateral ribassista a scaricare la forza del rally precedente.

Ma riteniamo che dicembre sarà chiave perchè li le decisioni delle due banche centrali che sembrano essere in totale asincronia tra di loro dovranno trovare un adeguata sintesi dai banchieri centrali e dal mercato per essere accettate entrambe senza causare contraccolpi.

L'ipotesi attuale più probabile è che il bear market si sia sfogato cosi come nel 2011. Allora soprattutto verso una parte dei paesi europei, ora verso gli emergenti e che quindi quando questi facessero un bottom il mercato tutto potrebbe ripartire (insieme alle materie prime).
Ma come detto la posizione del mercato leader per eccellenza pone delle riserve a questo scenario così come le valutazioni delle obbligazioni
e gli altri parametri presi in considerazione per cui è una scommessa da fare con una parte modesta del proprio portafoglio o con le dovute coperture nei punti più esposti.

Per quanto riguarda il periodo deflazionistico solitamente esso termina in catastrofe, cioè con una crisi sistemica che costringe le banche centrali a stampare talmente tanto da far ripartire l'inflazione in maniera eccessiva rispetto alle aspettative e questo causa uno spike dei prezzi delle obbligazioni legato al rischio default. In questi anni si sono approntati dei correttivi che sembrano aver limitato questo rischio a spese di una bassa crescita di lungo periodo che però dal punto di vista strutturale pone meno problemi di una crisi violenta.
Ma occorre verificare che i correttivi continuino a funzionare.
Personalmente però la possibilità da parte delle multinazionali di snidare nuove sacche di produzione a basso costo in giro per il globo non si è ancora esaurita mentre in contemporanea la spinta alla contrazione dei redditi in occidente è ancora in corso.
Inoltre una popolazione globalmente più vecchia pone degli ulteriori problemi alle spinte inflazionistiche sui prezzi a favore dell'inflazione degli asset.
Per cui sebbene le quotazioni delle obbligazioni forse hanno raggiunto dei bottom importante dal punto di vista dell'inflazione dei prezzi vedo una ripresa della stessa ma molto molto lenta.

Lo so che non sono stato categorico e non ho dato indicazioni precise ma io e Cesare non vogliamo dare indicazioni ma solo quadri operativi e probabilistici dove muoversi. Le certezze non sono degli uomini.
 

masopust

Nuovo forumer
La risposta ad una simile domanda necessita di un certo tempo.
A nostro avviso al momento lo scenario 2011 è il più probabile sul breve/medio mentre sul lungo penso che rispetto al 2011 siamo molto più tirati e quindi i ritorni non saranno elevati.
Però come già detto non è una scommessa da tutto dentro tutto fuori in quanto la conformazione da top di diversi indici ed in particolare USA deve essere negata attraverso la realizzazione di nuovi massimi.

A nostro avviso il calo verificatosi in queste ultime sedute ha avuto una profondità maggiore di quello che ci attendevamo, ci attendevamo in sintesi un andamento lateral ribassista a scaricare la forza del rally precedente.

Ma riteniamo che dicembre sarà chiave perchè li le decisioni delle due banche centrali che sembrano essere in totale asincronia tra di loro dovranno trovare un adeguata sintesi dai banchieri centrali e dal mercato per essere accettate entrambe senza causare contraccolpi.

L'ipotesi attuale più probabile è che il bear market si sia sfogato cosi come nel 2011. Allora soprattutto verso una parte dei paesi europei, ora verso gli emergenti e che quindi quando questi facessero un bottom il mercato tutto potrebbe ripartire (insieme alle materie prime).
Ma come detto la posizione del mercato leader per eccellenza pone delle riserve a questo scenario così come le valutazioni delle obbligazioni
e gli altri parametri presi in considerazione per cui è una scommessa da fare con una parte modesta del proprio portafoglio o con le dovute coperture nei punti più esposti.

Per quanto riguarda il periodo deflazionistico solitamente esso termina in catastrofe, cioè con una crisi sistemica che costringe le banche centrali a stampare talmente tanto da far ripartire l'inflazione in maniera eccessiva rispetto alle aspettative e questo causa uno spike dei prezzi delle obbligazioni legato al rischio default. In questi anni si sono approntati dei correttivi che sembrano aver limitato questo rischio a spese di una bassa crescita di lungo periodo che però dal punto di vista strutturale pone meno problemi di una crisi violenta.
Ma occorre verificare che i correttivi continuino a funzionare.
Personalmente però la possibilità da parte delle multinazionali di snidare nuove sacche di produzione a basso costo in giro per il globo non si è ancora esaurita mentre in contemporanea la spinta alla contrazione dei redditi in occidente è ancora in corso.
Inoltre una popolazione globalmente più vecchia pone degli ulteriori problemi alle spinte inflazionistiche sui prezzi a favore dell'inflazione degli asset.
Per cui sebbene le quotazioni delle obbligazioni forse hanno raggiunto dei bottom importante dal punto di vista dell'inflazione dei prezzi vedo una ripresa della stessa ma molto molto lenta.

Lo so che non sono stato categorico e non ho dato indicazioni precise ma io e Cesare non vogliamo dare indicazioni ma solo quadri operativi e probabilistici dove muoversi. Le certezze non sono degli uomini.


grazie mille!! nessuno pretende certezze, se fosse possibile averne, non saremmo qua :D
vi leggo sempre perchè siete molto preparati e realisti

sul mercato americano, che è la chiave per capire il futuro prossimo, beh Armstrong dice da tempo che nei prossimi anni sarà "the only game in town"

ti faccio un'ultima domanda, che mi interessa anche per il lavoro: come vedi , cosa pensate del mercato russo e come vedete l'oil ?

grazie ancora
 

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