Iniziare una collezione di arte contemporanea con poco budget (1 Viewer)

oroscopo11

Nuovo forumer
Ciao tutti,
apro questo thread per una richiesta di suggerimenti sull'idea di avviare una raccolta di opere d'arte.

Ho già letto questo thread molto interessante ma non volevo portarlo OT

https://www.investireoggi.it/forums/threads/budget-per-valida-collezione-darte-moderna.93356/

Mi pare di aver capito che non c'è bisogno di capitali ingenti per acquistare una serie di opere che abbiano un filo conduttore e siano sufficienti per chiamare l'assieme una raccolta, se non collezione.

Non avendo molto le idee chiare sul dove partire, cercavo quindi dei feedback o spunti su varie opzioni, considerando che potrei - in alcuni anni - spendere 10/20.000 euro, anche a fondo perduto, ma non cifre folli, quindi non ho particolari ambizioni di investimento o ritorno economico.

Parto dalla constatazione che in aggiunta non ho una grossa cultura artistica e quindi partirei con quello che mi piace dal punto di vista estetico o decorativo, ovvero mi piace il colore e in generale l'entusiasmo/vitalità.

Cose che sto considerando potrebbero essere:

- Neo pop
- Circa 15/20 opere, quindi parecchi multipli e poche opere uniche

Poiché Neo pop è molto vago, in che modo si potrebbe dare un senso a un percorso?

Se uno ipotizza di restringere per

- Solo soggetti di un certo tipo (es. cartoon/comic)
- Solo autori di una certa nazione (es. neo pop giapponese)
- Solo opere con un certo messaggio (es. ambientale)
- ecc...

C'è un modo migliore di altri di stringere il cerchio per non comprare cose a caso ma trovarsi alla fine con una raccolta organica? E ha senso comprare 15 multipli invece di 5 quadri?

Grazie per qualsiasi suggerimento.
 

Cris70

... a prescindere
Risponderti è avvincente perché ci riporta tutti all'inizio di questa avventura. Ma che fatica ogni volta riprendere sempre le stesse cose e gli stessi concetti. Abbi pazienza e non volermene, cercheremo di aiutarti.
Primo consiglio: privilegia sempre le opere uniche ai multipli.
 

Heimat

Forumer attivo
Risponderti è avvincente perché ci riporta tutti all'inizio di questa avventura. Ma che fatica ogni volta riprendere sempre le stesse cose e gli stessi concetti. Abbi pazienza e non volermene, cercheremo di aiutarti.
Primo consiglio: privilegia sempre le opere uniche ai multipli.
Ora ti attirerai le ire di Baleng !
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Risponderti è avvincente perché ci riporta tutti all'inizio di questa avventura. Ma che fatica ogni volta riprendere sempre le stesse cose e gli stessi concetti. Abbi pazienza e non volermene, cercheremo di aiutarti.
Primo consiglio: privilegia sempre le opere uniche ai multipli.
Un po' razzista:ombrello:
 
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oroscopo11

Nuovo forumer
Grazie per i primi consigli :)
Immagino sia un tema ricorrente, quindi semmai cerco di aggiungere un minimo di contesto e renderla più generale e meno sul mio caso, se qualcuno ha voglia di tornarci :)

Diciamo che la persona che si approccia all'acquistare arte contemporanea da ignorante, verosimilmente sta leggendo (sul come comprare, ma anche sull'arte in sé, sia online che libri), va a mostre/musei e cerca di educarsi, e pure se non ci capisce ancora molto, inizia a riconoscere Nespolo da Rotella.

In questa situazione di ignoranza e pochi soldi, questa persona si trova davanti a nomi del tutto sconosciuti e opere che non sa giudicare che comunque costano un paio di migliaio di euro (uniche) e artisti già abbastanza noti e richiesti che non si può permettere o nella migliore ipotesi gli fanno esaurire il budget in 2-3 opere.

Da qui la persona si dice: semmai penso a dei multipli.

- se i gusti dovessero cambiare, come è facile per uno che inizia, i multipli ti permettono di sbagliare con meno perdite
- coi multipli puoi accedere a qualche artista che non ti puoi permettere se parliamo di unici
- con i multipli teoricamente compri più opere e quindi hai più varietà

- le uniche ce le hai solo tu
- le uniche possono rivalutarsi mentre i multipli probabilmente non si rivalutano o non sono proprio rivendibili poiché l'offerta sul mercato è troppo alta e rispetto alla domanda
- le uniche sono di solito opere più significative e complesse

Già qua il neofita deve scegliere, se vuole poco e di valore (ma col rischio di quotazioni comunque suscettibili anche di scendere in futuro) o di più ma di meno valore (forse nullo o molto basso).

L'indicazione - sembra di capire - è cercare di privilegiare le uniche.

L'altra questione è come "pianificare" degli acquisti ragionati cercando di raggiungere alla fine una coerenza tra le opere, e quindi quale criterio di scelta potrebbe essere perseguito visti i tanti possibili approcci:

- Corrente di un certo periodo + nazione (es. neo pop italiana nel 2010-2020)
- Opere di diverse correnti / periodi che interpretano lo stesso tema (es. opere che trattano di diritti civili)
- Opere che hanno un soggetto simile (es. reintrepretazioni della Gioconda)
- Stesso movimento ma nazioni diverse
- Opere che hanno nel nome la parola Red

Ci sono criteri che hanno più senso di altri, parlando di contemporanea, e tenendo il vincolo di un budget basso?

Forse così è più una discussione utile in termini di generali e riutilizzabile come riferimento per altre domande simili... (?)

Grazie mille intanto per i pareri :)
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Per quanto riguarda i multipli, teniamo presente che solo alla fine del 900 si stampava di tutto, mentre prima - e, spero, dopo - il lavoro di editare strizzava comunque un po' l'occhio ai gusti del pubblico: ciò non dice nulla sul livello artistico, però dovrebbe significare in teoria una maggiore rivendibilità :mbe:


Ma, dopo questa premessa quasi inutile :corna: , mi sembra chiaro che se si vuole quantomeno tentare di mantenere il valore di quanto preso, occorre che le opere siano di artisti molto importanti; in alternativa, solo particolari occasioni, allora anche su artisti non importantissimi. Il motivo è semplice: artisti maggiori hanno maggiore mercato. Se un artista crea 10.000 opere, altro è piazzarle nella sua provincia, dove è magari conosciutissimo, altro sul mercato mondiale. Poi c'è un altro motivo, legato al prezzo, lo esemplifico con un esempio un po' rigido. Una galleria deve vendere 100 pezzi al mese e guadagnare 10.000 € al mese per sopravvivere. Su un pezzo da 800 € magari ne guadagna 200, cioè il 25%, su uno da 200 € ne deve guadagnare 100, cioè il 50%, perché sennò non è nemmeno ripagato il lavoro (il 25% sarebbe 50 €, ma tempo e spese sono uguali che per l'altro). Breve, più l'opera costa e meno incide il carico del venditore: di conseguenza, al rivenderla si potrà sperare in una percentuale di ricavo maggiore.

Detto questo, non dimentico che la prima motivazione è una forma di amore, riconoscere nel lavoro di qualcuno un qualcosa che concerne me stesso. Tutto il resto è economia, psicologia, mercato, ma non arte.
La" pianificazione" può riguardare tutti questi ultimi elementi, ma la passione dovrebbe deciderne prima quasi tutti gli aspetti. Se manca quell'input, si tratta di un equivocare sin dall'inizio.
Perché, che mi frega a me se i disegni antichi oggi sono, per esempio, assai sottovalutati, se proprio non mi interessano. Semmai, se mi piacciono gli olii del Ventennio, dovrò cercare di non strapagarli, cioè saper attendere se c'è in corso una moda, con tutti i suoi eccessi.

A me questa storia di pianificare una collezione mi pare simile a quella degli inglesi che non vanno disturbati in casa alle 4 del pomeriggio di sabato ... :jack:
 

oroscopo11

Nuovo forumer
Grazie mille per il contributo :)

Diciamo che pianificare è un termine troppo gelido forse; più che altro si tratterebbe di avere un minimo di idee chiare per non prendere 15 cose che isolatamente piacciono ma messe una vicina all'altra sono del tutto incoerenti se non stridenti... non so se così è più chiaro :)
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Grazie mille per il contributo :)

Diciamo che pianificare è un termine troppo gelido forse; più che altro si tratterebbe di avere un minimo di idee chiare per non prendere 15 cose che isolatamente piacciono ma messe una vicina all'altra sono del tutto incoerenti se non stridenti... non so se così è più chiaro :)
Se le hai prese in funzione delle tue preferenze, quelle 15 cose mostreranno aspetti diversi di te, tutti autentici. Se faranno a pugni tra di loro (ma non capita così, di solito) significa che esprimono contraddizioni tue: perché vergognarsene? Certo, a tutti noi piace "presentarci bene", ma se consideri il viaggio dell'acquirente d'arte dal punto di vista della scoperta di sé stessi, questo mi pare un aspetto più importante ancora. Così, se poi avrai un clown piangente di autore ignobile a fianco della splendida litografia di Mucha, al momento non sarà così bello da vedere, ma pensa a quanto ti potrà far riflettere su te stesso :)
Il fatto è che per conoscersi ci vuole tempo, impegno ed obiettività.

Comunque, scusami, io non sono in realtà persona adatta a rispondere alla versione più semplice della tua domanda, in effetti. Consideralo come fosse l'intervento di un ayatollah dell'arte e passaci sopra. :accordo:
 

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