E’ stata segnalata in questo ultimo periodo una nuova truffa al bancomat. Le vittime sono venditori online, non necessariamente professionisti. Anche se pubblichi un annuncio sporadico per vendere su internet un oggetto che non usi, potresti cadere vittima di questa nuova modalità di truffa. Vediamo allora come funziona per capire come difendersi.

 

Fase 1 della truffa: vittima all’ATM

Il meccanismo segue uno schema preciso: il truffatore, fingendosi interessato a comprare un oggetto in vendita online, chiede a chi ha postato l’annuncio la possibilità di pagare su conto corrente o postepay; preso l’accordo ad un certo punto inviterà la vittima a recarsi al bancomat “per controllare o confermare l’accredito”.

Questa richiesta dovrebbe già insospettirvi: per effettuare un bonifico gli basta infatti il vostro nome e cognome e l’IBAN del conto. E infatti la truffa si svolge proprio al distributore ATM.

Fase 2 della truffa: la ricarica al bancomat

A questo punto le istruzioni del truffatore ti chiederanno di accedere al tuo conto dall’ATM e di selezionare la voce “effettua ricarica”. Ti detterà un codice alfanumerico, che spaccerà per il numero dell’ordine da verificare. In realtà ti sta comunicando il suo IBAN (o il numero della sua carta). Altro indizio grave di truffa: non esiste alcun servizio bancomat (né alle Poste né in qualsiasi banca) che permette di controllare lo stato degli ordini online dal distributore automatico. Idem per l’importo: quello che ti chiederà di inserire corrisponde alla cifra pattuita per la vendita online ma, di fatto, ti sta chiedendo di trasferirgli quella cifra sul conto.

Fase 3: segnala la truffa e non recarti al bancomat

Nessun pagamento online richiede al beneficiario di recarsi personalmente al bancomat per concludere l’operazione. Se vi fanno una simile richiesta è una truffa. Se avete sospetti segnalate il caso alla Polizia Postale.

Non è la prima truffa che ha come protagonista, o complice inconsapevole, il bancomat. Vi avevamo parlato anche della truffa del bancomat sparasoldi.