I proprietari di veicoli hanno ricevuto, in questi primi mesi del 2022, la notifica della cartella di pagamento con cui la Regione chiede il pagamento del bollo auto riferito all’anno 2018. I destinatari sono, ovviamente, coloro che hanno omesso il pagamento.

Secondo molti, la notifica è illegittima, in quanto la tassa può ritenersi prescritta essendo trascorsi i 3 anni previsti dalla normativa vigente. E’ davvero così?

Entro quando si prescrive il bollo auto

Il bollo auto, come noto, è una tassa di competenza regionale.

Il mancato pagamento si prescrive con il decorso del terzo anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento. Quindi, entro il 31 dicembre 2018 si è prescritto il bollo auto di competenza dell’anno 2018.

Questo significa, che la Regione non può pretendere il pagamento della tassa se non lo ha preteso per tre anni consecutivi. Il termine di prescrizione si interrompe, invece, se nel corso del triennio, l’ente ha notificato qualche avviso di pagamento al trasgressore.

Esempio

Con riferimento al bollo 2018, se nel 2020 la Regione ha notificato un avviso di mancato pagamento, ne consegue che il nuovo termine di prescrizione diventa il 31 dicembre 2023.

La data da guardare per la prescrizione

Altro aspetto di cui bisogna tener conto è che occorre fare distinzione tra la data in cui la Regione consegna la cartella di pagamento alle poste per la notifica e quella in cui le poste la consegnano poi al cittadino.

Il termine di prescrizione è da ritenersi rispettato se la Regione consegna la cartella alle poste entro la data prevista. Quindi, non è da ritenersi prescritto il bollo auto 2018 se la cartella di pagamento ricevuta dal cittadino è stata consegnata dalla Regione alla posta entro il 31 dicembre 2018.

La data di consegna al cittadino è quella da tener presente ai fini della decorrenza dei termini per presentare un eventuale ricorso o autotutela.

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