“Ogni anno sembra più breve di quello precedente. E sai perché? Perché è più breve. Quando hai dieci anni, un anno è un decimo della tua vita. Quando ne hai trenta, è un trentesimo della tua vita. Per cui è più breve. Credo che Einstein sarebbe d’accordo. Non con me, ma sarebbe d’accordo“, afferma Daniele Luttazzi. La concezione del trascorrere del tempo, in effetti, non è uguale per tutti.

Diversi sono i fattori che la possono influenzare, come ad esempio l’età, ma anche elementi culturali ed emotivi.

Nel caso del reddito di cittadinanza, invece, le tempistiche sono ben definite dalla Legge di Bilancio 2023. Quest’ultima, infatti, ha ben sottolineato chi percepirà tale sussidio per ancora soli sette mese e chi invece si vedrà riconoscere tale misura nel corso di tutti i dodici mesi dell’anno appena iniziato.

Legge di Bilancio, cosa cambia nel 2023

Stando all’articolo 1, comma 313 della legge numero 197 del 29 dicembre 2022, così come pubblicata in Gazzetta Ufficiale:

“Nelle more di un’organica riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 la misura del reddito di cittadinanza di cui agli articoli da 1 a 13 del decreto – legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, è riconosciuta nel limite massimo di 7 mensilità”.

Reddito di Cittadinanza, chi percepirà più di sette mensilità nel 2023

La legge di Bilancio 2023, quindi, ha previsto la riduzione dell’erogazione del reddito di cittadinanza da 18 a 7 mensilità. Per non perdere il sussidio in questione, i soggetti interessati devono frequentare un corso di formazione o riqualificazione professionale pari ad almeno sei mesi.

Vi sono tuttavia delle eccezioni. Stando a quanto si legge al comma 314 della legge poc’anzi citata, infatti, sono esclusi da tali obblighi i nuclei famigliari al cui interno vi siano disabili, minori e persone con un’età pari almeno a 60 anni.

 Quest’ultimi, pertanto, si vedranno riconoscere il reddito di cittadinanza per tutto l’arco del 2023.

Ma non solo, se le 18 mensilità originariamente previste dovessero scadere proprio nel corso del 2023, i soggetti interessati potranno richiedere il rinnovo, previa sospensione di un mese. La sospensione, si ricorda, non viene applicata se si tratta della pensione di cittadinanza. Nel 2024, invece, la misura targata Movimento 5 Stelle verrà cancellata. Sarà infatti sostituita da altre misure a sostegno delle persone alle prese con delle difficoltà economiche.