Tra le pratiche più diffuse e conosciute si annovera senz’ombra di dubbio la dichiarazione di successione. Questa, ricordiamo, si presenta come un adempimento con cui dover fare i conti in seguito al decesso di un familiare. Proprio l’eredità, d’altronde, finisce spesso per diventare argomento di discussione. Per questo motivo è bene sapere cosa prevede la normativa in tal senso, onde evitare di incorrere in spiacevoli inconvenienti.

In particolare, sono in molti a chiedersi quando va fatta la dichiarazione di successione e quando invece no.

Ecco le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per gli eredi.

Quando va fatta la dichiarazione di successione e quando no

La vita non è solo sinonimo di felicità. Tutti quanti, prima o poi, ci ritroviamo purtroppo a dover fare i conti con delle situazioni dolorose che segnano inevitabilmente la nostra esistenza. Basti pensare alla sofferenza che si prova in seguito alla morte di un proprio famigliare.

Una situazione difficile da affrontare, sia dal punto di vista emotivo che pratico è, ad esempio, l’eredità che spesso finisce per diventare tema di discussione anche tra parenti.

Torna, quindi, utile informarsi bene prima che si possano creare spiacevoli e dolorose situazioni con i propri congiunti.

Le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per gli eredi

Abbiamo già avuto modo di vedere assieme che vi è un errore comune a tutti gli eredi che devono presentare la dichiarazione di successione, soprattutto se non si rivolgono a professionisti del settore.

Ebbene, a fornire chiarimenti in merito ci ha pensato la stessa Agenzia delle Entrate attraverso una risposta a un quesito fornita sulla rivista telematica FiscoOggi.

A finire al centro dell’attenzione il caso di due fratelli che hanno ereditato l’appartamento in cui abitativa la madre. Quest’ultima è deceduta a giugno 2022 e pertanto i figli si chiedono se dovranno o meno presentare la dichiarazione di successione.

L’ente, così come si evince dalla risposta pubblicata su FiscoOggi, ha sottolineato come tale dichiarazione deve essere presentata:

“dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari, entro 12 mesi dalla data di apertura della successione. Questa coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente”.

Quando non bisogna presentare la dichiarazione di successione

Allo stesso tempo vi sono dei casi in cui, invece, non bisogna provvedere alla presentazione della dichiarazione di successione. Entrando nei dettagli non deve essere presentata nel caso in cui l’eredità venga devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto.

Ma non solo, non si deve presentare la dichiarazione di successione se l’eredità presenta un valore inferiore a 100 mila euro e nel caso in cui non comprenda beni immobili o diritti reali immobiliari.

Nel caso preso in esame dall’Agenzia delle Entrate, pertanto, come è facile intuire, gli eredi devono provvedere alla presentazione della dichiarazione di successione.

Come presentare la dichiarazione di successione

Una volta visto in quali casi bisogna presentare la dichiarazione di successione e in quali no, vediamo assieme come fare la relativa presentazione. Ebbene, ricordiamo che:

“la dichiarazione di successione e la domanda di voltura catastale deve essere presentata esclusivamente on line, mediante i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate, ai quali si accede con le credenziali Spid, la Carta d’identità elettronica (Cie) e la Carta nazionale dei servizi (Cns). La dichiarazione può essere presentata anche tramite un intermediario abilitato (professionisti o Caf)”.

Come è facile dedurre, quindi, la dichiarazione di successione si presenta come una serie di adempimenti che il soggetto interessato deve eseguire. Questo al fine di favorire il trasferimento delle attività e passività agli eredi.

A tal fine, come si evince dall’estratto sopra citato, l’Agenzia Entrate ha messo a disposizione una procedura online ad hoc per permettere di presentare apposita richiesta, con tanto di voltura catastale automatica e visure aggiornate.

In alternativa è possibile rivolgersi a un intermediario, come ad esempio un Caf che, a sua volta, provvederà a trasmettere, sempre con modalità telematica, la dichiarazione di successione ei  relativi allegati.

Tale procedura, ricordiamo, deve essere effettuata entro e non oltre dodici mesi dalla data di apertura della successione. Quest’ultima coincide, in genere, con la data del decesso.