Novità pensioni per il 2022, verso ape social rafforzata e uscita a 63 anni ma con la riduzione: ecco quali quote spariranno. Perché più si avvicina la fine dell’anno, più il sentiero per la riforma della previdenza pubblica rischia di farsi sempre più stretto. Per il Governo italiano guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi.

Tra le quote che spariranno, per le pensioni per il 2022, la prima candidata in assoluto è la quota 100. Addio probabile quindi, dal prossimo anno, al pensionamento anticipato con il requisito anagrafico dei 62 anni di età.

Con 38 anni di contributi previdenziali versati.

Pensioni per il 2022, verso ape social rafforzata e uscita a 63 anni ma con la riduzione: ecco quali quote spariranno

La fine brusca di quota 100, in ogni caso, rischia di penalizzare molti lavoratori che magari matureranno il requisito 62+38 solo a partire dal prossimo anno. Ecco perché, per le pensioni per il 2022, si sta valutando una sorta di misura tampone. Ovverosia, la possibilità dell’uscita anticipata dal lavoro a 63 anni ma con la riduzione. Ovverosia, con una decurtazione dell’assegno pensionistico.

Di contro, per le pensioni per il 2022, la misura più accreditata per le conferma è l’Ape social. Con buone chance, tra l’altro, che la misura venga non solo prorogata, ma anche rafforzata. Ovverosia, ampliando la lista delle mansioni e delle occupazioni riconosciute come gravose o usuranti. Oltre all’accesso da parte di invalidi civili e di caregiver nel rispetto dei requisiti previsti per l’anticipo pensionistico.

Come evitare lo scalone della riforma Fornero a partire dal prossimo anno

Se le attese saranno confermate, quindi, per le pensioni per il 2022 l’uscita anticipata dal lavoro potrebbe essere permessa con un vero e proprio mix di scivoli. Ovverosia, senza la quota 100. Ma con l’Ape social rafforzata al quale va aggiunta la probabile conferma di Opzione Donna.

Mentre per l’eventuale uscita a 63 anni con la riduzione dell’assegno sarà decisiva la conoscenza dei dettagli.

Per capire quanto ci perde il lavoratore andando in pensione quattro anni prima. Rispetto alle maturazione del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia.