Quali sono i cambiamenti in atto in materia di pensioni? Il nuovo Governo Draghi non potrà esimersi dal riformare la previdenza stante la crisi economica innescata dalla pandemia.

Inoltre, il nuovo Governo Draghi dovrà tenere debitamente conto dello stato dei conti pubblici: si tratta di decisioni non facili vista la difformità di vedute delle forze politiche.

Pensioni e Governo Draghi: in arrivo Quota 102?

Quali saranno le scelte di Draghi sulle pensioni? La fine di Quota 100, la cui fase sperimentale durata tre anni terminerà a fine dicembre 2021, è data per scontata, ma i lavoratori devono prestare massima attenzione al famoso e famigerato “scalone” (da 62 a 67 anni).

Lo stesso governo Conte ne aveva annunciato la fine e la sostituzione con una possibile Quota 102.

Prima di tutto è necessario ripristinare la flessibilità per tutti i lavoratori, consentendo loro l’accesso alla pensione a 64 anni di età, adeguata alla speranza di vita e 38 anni di contributi con non più di due o tre anni di contribuzione figurativa per premiare il lavoro.

Fondi di Solidarietà

Una modalità di uscita dal mercato occupazionale è rappresentata dai fondi di solidarietà e esubero già sperimentati in modo positivo da banche, assicurazioni e Poste.

È possibile applicare le norme dell’Ape Sociale e consentire l’accesso al fondo esuberi con 5 anni di anticipo rispetto all’età legale oggi fissata a 67 anni e con 35/36 anni di contribuzione.

Pensioni: stop alla speranza di vita

Si potrebbe prevedere il blocco del meccanismo della speranza di vita, ovvero stoppare l’anzianità contributiva a 42 anni e 10 mesi per i maschi e un anno in meno per le donne, eliminando l’adeguamento automatico alla speranza di vita.

Per i lavoratori precoci si potrebbe prevedere una riduzione di un quarto di anno per ogni anno lavorato prima del compimento dei 20 anni.

Pensioni: cosa succederà?

Matteo Salvini ha lanciato un appello al Governo Draghi:  

“Le parole chiave sono lavoro, tasse e pensioni.

No assoluto alla fine di Quota 100. Qui rischiano di saltare due milioni di posti di lavoro, non si può pensare di tornare alla Fornero. […] Un impegno a non aumentare in alcun modo le tasse. No alla patrimoniale, no agli aumenti dell’IMU. Chiunque voglia governare con la Lega, si chiami Draghi, Cartabia o Cottarelli, deve saperlo. E flat tax al 15 per cento e pace fiscale sulle cartelle esattoriali”.