Buongiorno dottoressa Del Pidio,
mi permetto di disturbarla avendo letto una sua risposta pubblicata online ieri (3 gennaio) in merito a una pensione anticipata.
Sono una giornalista professionista attualmente contrattualizzata (quindi verso i contributi all’Inpgi contestualmente al datore di lavoro), ma ho anche contributi versati all’Inps a inizio carriera e in base alla riforma dell’inpgi dell’anno scorso, conto di poter accedere alla pensione mista (inps + inpgi) per cui valgono le regole dell’inps, ossia solo i contributi (oggi 41 anni e 10 mesi per le donne), a prescindere dall’età anagrafica. Per me, quindi, sarebbe luglio 2024 con 42 anni e 8 mesi, tenendo conto degli incrementi legati all’aspettativa di vita.
Ora, il mio quesito è il seguente: se mi dovessi dimettere potrei versare in un’unica soluzione i contributi volontari relativi agli anni che mi mancano (ne ho 37 tra inps e inpgi) per arrivare ai 41 e 10 mesi attualmente richiesti e percepire, a debito saldato, la pensione subito?
Grazie mille per l’attenzione che vorrà riservarmi (sono parecchio arrabbiata perché ante riforma inpgi sarei andata in pensione nel 2019 con 57 anni, accettando una decurtazione della pensione!)

Per perfezionare il diritto alla pensione diretta e indiretta il versamento dei contributi volontari può risultare molto utile.

Il lavoratore che ha cessato o interrotto l’attività lavorativa può versare,  infatti, i contributi volontari, per raggiungere il diritto alla pensione ma anche per incrementare il suo importo.

I contributi volontari possono essere versati dai lavoratori che abbiano interrotto o cessato il rapporto lavorativo e sono ammessi al versamento anche i lavoratori iscritti alla Gestione Separata.

Contributi volontari: per quali periodi?

I contributi volontari servono per coprire i periodi duranti i quali il lavoratore:

  • non svolge alcun tipo di attività lavorativa dipendente o autonoma (compresa quella parasubordinata);
  • ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;
  • ha un contratto part-time orizzontale o verticale.

Chi può versare contributi volontari?

L’autorizzazione al versamento dei contributi volontari può essere richiesto da:

  • i lavoratori dipendenti e autonomi purché non iscritti all’INPS o ad altre forme di previdenza;
  • i lavoratori parasubordinati purché non iscritti alla Gestione Separata o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i liberi professionisti purché non iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i lavoratori dei fondi speciali di previdenza (telefonici, elettrici, personale di volo, ecc.) purché non iscritti ai rispettivi Fondi o ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • i titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità).

 

L’autorizzazione al versamento, però, è subordinata alla cessazione o all’interruzione del rapporto lavorativo che ha dato origine all’obbligo assicurativo.

L’autorizzazione può essere concessa anche se il lavoro non è cessato nei seguenti casi:

  • sospensione dal lavoro anche per periodi brevi se sono assimilabili all’interruzione o cessazione del lavoro
  • sospensione o interruzione del rapporto di lavoro previsti da norme di legge o disposizioni contrattuali successive al 31 dicembre 1996 (congedi per formazione, congedi per gravi e documentati motivi familiari, aspettativa non retribuita per motivi privati o malattia, sciopero, interruzione del rapporto di lavoro con conservazione del posto per servizio militare, ecc.) in alternativa alla possibilità di riscatto come previsto dall’articolo 5 del decreto legislativo n. 564 del 8 settembre 1996;
  • attività svolta con contratto di lavoro part-time se effettuato a copertura o a integrazione dei periodi di attività lavorativa svolta a orario ridotto;
  • integrazione dei versamenti per attività lavorativa svolta nel settore agricolo con iscrizione per meno di 270 giornate complessive di contribuzione effettiva e figurativa nel corso dell’anno.

Autorizzazione versamento contributi: quali requisiti?

Per ottenere l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari bisogna essere in possesso di almeno 5 anni di contribuzione versata o di almeno 3 anni di contribuzione nei 5 anni precedenti la domanda di autorizzazione.

Il versamento dei contributi volontari per i periodi arretrati (compresi tra la data di decorrenza dell’autorizzazione e il trimestre precedente a quello relativo al primo bollettino MAV prestampato) deve essere eseguito entro il trimestre solare successivo a quello di ricezione del provvedimento di accoglimento della domanda.

Il versamento dei contributi volontari per i periodi correnti (quattro trimestri ogni anno) deve essere effettuato entro il trimestre solare successivo a quello di riferimento. Ad esempio, per coprire il primo trimestre (gennaio-febbraio-marzo) il versamento deve essere effettuato entro il 30 giugno.

Conclusioni

A meno che, quindi, non abbia dei periodi nella sua vita lavorativa, scoperti da contribuzione non credo sia possibile versare i contributi mancanti in un’unica soluzione se sono contributi che deve ancora maturare: dovrà versarli trimestre per trimestre poiché i contributi volontari, infatti, per il periodo di tempo mancante al raggiungimento dell’anzianità, non possono essere versati in unica soluzione ma con periodicità trimestrale, entro la scadenza del trimestre successivo a quello di riferimento. Se invece ha periodi scoperti quelli possono essere versati anche in un’unica soluzione.

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