Vediamo se nel 2022 si potrà ancora andare in pensione a 57 anni. Con le ultimissime sulla Quota 41. Una misura di pensionamento anticipato che, nella sua formulazione pura, non è però ancora entrata in vigore. In quanto la Quota 41 è una formula di pensionamento anticipato proposta dai Sindacati. Al fine di uscire dal lavoro senza il rispetto di alcun vincolo anagrafico. Così come è riportato in questo articolo.

Ed allora, nel 2022 si potrà ancora andare in pensione a 57 anni? La risposta è affermativa, ma a patto di rispettare delle condizioni che sono stringenti.

Proprio per quel che riguarda il vincolo contributivo. In quanto è vero che ad oggi non esiste la Quota 41 pura. Ma c’è comunque in vigore la cosiddetta Quota 41 lavoratori precoci.

Nel 2022 si potrà ancora andare in pensione a 57 anni? Le ultimissime su Quota 41

Nel dettaglio, nel 2022 si potrà ancora andare in pensione a 57 anni con la Quota 41 precoci. Ma è necessario aver iniziato a lavorare in giovane età. La Quota 41 precoci, infatti, funziona come l’ipotetica Quota 41 pura, ma con un vincolo.

Ovverosia, aver maturato almeno un anno di contributi previdenziali obbligatori versati prima del compimento del 19esimo anno di età. Quello dei 57 anni è infatti un requisito anagrafico per andare in pensione che è troppo basso per la maggioranza dei lavoratori. Ma c’è comunque un’altra strada che è collegata alla previdenza complementare. Vediamo allora di cosa si tratta.

Cos’è la RITA – Rendita Integrativa Temporanea Anticipata

Nel 2022 si potrà ancora andare in pensione a 57 anni con la RITA. Ovverosia, con la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Ma a patto di aver versato almeno 5 anni di contribuzione volontaria nel fondo pensione. Inoltre, servono almeno 20 anni di contributi previdenziali obbligatori versati. E lo status di disoccupato, per il richiedente la RITA, da almeno 24 mesi.

Essendo una forma di previdenza complementare, nel 2022 potranno ancora andare in pensione a 57 anni tutti i lavoratori grazie alla RITA, nel rispetto dei requisiti richiesti.

Inclusi i dipendenti pubblici. La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, infatti, non è altro che un assegno di accompagnamento verso la maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione INPS di vecchiaia.