La manovra di bilancio per il 2020 è pronta. O meglio, la cornice definitiva del DEF è stata inviata a Bruxelles e ora verrà discussa in Parlamento per l’approvazione definitiva entro la fine dell’anno. Vale circa 30 miliardi di euro e comporterà, non solo il congelamento dell’aumento Iva, ma anche il taglio al cuneo fiscale.

Le risorse finanziarie saranno per lo più ricavate con deficit di bilancio, ma parecchio dovrebbe entrare anche dall’inasprimento alla lotta all’evasione fiscale per la quale il governo intende dare una energica spallata agli illeciti inasprendo anche le pene per chi froda o evade il fisco.

Risorse che, in questo ambito, come sempre, non sono certe ma presunte. Più certe, invece, saranno le nuove tasse che scatteranno dal 2020.

Le nuove tasse della manovra 2020

Nonostante i proclami di non aumentare la pressione fiscale e non introdurre nuove tasse, il governo Conte a trazione PD-M5S ha previsto nuovi balzelli, piccoli e grandi, che qua e là andranno a colpire i contribuenti. Non si tratta di vere e proprie stangate, ma di tanti piccoli inasprimenti fiscali che il governo sta cercando di far passare in sordina a meno di revisioni dell’ultimo momento, cioè prima che la manovra diventi legge. Vediamoli tutti.

Le nuove tasse sulla casa

La tassa più pesante riguarda ancora una volta gli immobili, considerati ormai veri e propri bancomat di governo. I provvedimenti che interessano le case sono essenzialmente tre: l’accorpamento di IMU e Tasi che comporterà un aumento dell’aliquota fino allo 0,86 per mille; la cedolare secca sugli affitti che passerà dal 10 al 12,5 per cento; e l’incremento del 200% dell’imposta di registro fra privati che passerà da 50 a 150 euro (mentre per le imprese che vendono immobili soggetti a iva, scenderà da 200 a 150 euro).

Tassa su plastica e imballaggi

Altro capitolo oneroso riguarda la tassa sulla plastica che colpirà i produttori.

L’imposta sarà di 1 euro ogni chilogrammo di plastica prodotta. La portata generale dell’imposta determinerà un forte aumento dei prezzi sui consumatori finali. Il punto debole della previsione è che si vanno a colpire anche le plastiche derivate da processi di riciclo, punendo anche gli operatori che, in tutti questi anni, hanno investito per la realizzazione di sistemi di recupero. La misura ha sollevato la forte opposizione di Confindustria.

Taglio alle detrazioni

Per chi ha un reddito annuo superiore a 100.000 euro non ci saranno più agevolazioni fiscali, le cosi dette detrazioni da indicare in dichiarazione dei redditi, come quella sulle spese sanitarie al 19%. Resteranno in vigore quelle sugli interessi dei mutui edilizi.

Imposta di bollo sui certificati penali

Dal 2020 chi richiede un certificato penale in cancelleria di Tribunale dovrà corrispondere una marca da bollo di 2,40 euro per ogni foglio, anche se per uso non legale o in carta libera. L’autocertificazione per i privati non è ammessa.

Carburanti

Dal 2021, viene eliminato il tetto delle accise sul gasolio con un sostanziale riallineamento con la benzina. Il rischio è che il diesel verrà a costare quasi come la benzina con grosse ripercussioni per i trasporti delle merci ma anche per i costi di produzione di energia.

Giochi e lotterie

Dal 10 febbraio 2020, arriva una nuova stretta (attesi 468 milioni) su slot e videolottery con un unico balzello sugli incassi rispettivamente dal 21,6% al 23% e per le Vlt dal 7,9% al 9% della raccolta. Aumenteranno anche i prelievi sulle vincite da lotterie.

Sigarette

Sigarette, sigarette elettroniche, tabacchi trinciati e lotterie entrano nel mirino del fisco. A partire dal prossimo anno i prezzi delle bionde e delle e-cig subiranno dei rincari, così come i giochi di vario tipo e le scommesse saranno soggetti a maggiori prelievi da parte dello Stato. Una misura che il governo giustifica con l’esigenza di tutelare maggiormente la salute pubblica.