Per la Quota 41 lavoratori precoci, quello di febbraio del 2022 è l’ultimo mese per la domanda. Precisamente, l’istanza dovrà essere presentata entro e non oltre il prossimo 1 marzo del 2022. Al fine di potersi ritirare con 41 anni di contributi previdenziali obbligatori versati. E indipendentemente dall’età.

La Quota 41 lavoratori precoci, infatti, non prevede vincoli anagrafici. Pur tuttavia, per l’accesso alla misura è necessaria la maturazione di almeno 1 anno di contributi previdenziali versati prima del compimento del 19esimo anno di età.

La Quota 41, quello di febbraio del 2022 è l’ultimo mese per la presentazione della domanda

Inoltre, per andare in pensione con la Quota 41 lavoratori precoci occorre rientrare tra le categorie della vecchia Ape Sociale.

Quindi, i disoccupati, i caregiver e gli invalidi. Ma anche i lavoratori impegnati in mansioni gravose o usuranti.

La Quota 41 lavoratori precoci, inoltre, non deve essere confusa con la 41 pura. Che al momento è solo una delle proposte formulate dai Sindacati al tavolo di confronto con il Governo italiano che è guidato dal presidente del consiglio Mario Draghi. Così come è riportato in questo articolo.

Ultimo mese per la domanda di ritiro dal lavoro per i precoci

Chiariti per la Quota 41 precoci i termini per la presentazione delle istanze di ritiro dal lavoro, ricordiamo che la misura ammette il cumulo. Ovverosia, la possibilità di sommare la contribuzione tra diverse casse previdenziali obbligatorie. Includendo pure quelle professionali.

Inoltre, la Quota 41 lavoratori precoci è una misura di pensionamento che è accessibile solo da parte di coloro che, alla data del 31 dicembre del 1995, sono in possesso di anzianità contributiva. Data che è antecedente all’entrata in vigore della riforma Dini. Quella che fa da spartiacque in Italia tra il calcolo della pensione con il retributivo. Ed il sistema di calcolo con il metodo contributivo.