Il principale documento che i contribuenti italiani usano per avere accesso a prestazioni agevolate, benefit vari e bonus è l’ISEE. Si tratta dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente di un nucleo familiare. I contribuenti interessati devono per prima cosa presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per poter ottenere la certificazione. Grazie all’ISEE, l’INPS o qualsiasi altro Ente che ha prodotto una determinata misura assistenziale e non, può verificare il diritto alla prestazione o determinare in che misura erogarla.

Ormai da anni molti contribuenti fanno tutto da soli, tramite il sito dell’INPS. Infatti con la versione precompilata dell’ISEE un contribuente accedendo con le proprie credenziali di accesso può fare tutto senza rivolgersi a commercialisti, CAF o altri professionisti. Ma non tutti sanno cosa fare. E in base alle richieste di aiuto che arrivano in redazione, possiamo andare a determinare quale è l’errore che maggiormente i contribuenti fanno e che non è del tutto colpa loro.

Il quesito arrivato in redazione

“Buonasera, mi chiamo Paolo e ieri per la prima volta ho provveduto a fare l’ISEE con il mio SPID. Fino all’anno scorso sono andato dal mio CAF, ma avendo cambiato gestione il mio vecchio Centro di Assistenza, non ho ancora trovato una struttura alternativa che mi convince. Ed ho pensato di rimandare la scelta al modello 730. Visto che l’ISEE si può fare con lo SPID, ci ho provato. Ma mi esce troppo alto e non capisco il perché. Da un anno all’altro nulla è cambiato. La casa mia e di mia moglie è sempre la stessa che abbiamo comprato insieme 10 anni fa.

Il mio stipendio non è cambiato da un anno all’altro ed è sempre pari a 23.000 euro all’anno, euro più euro meno. Controllando l’ISEE dello scorso anno rispetto a quello di quest’anno, ho notato che non c’è più la detrazione patrimonio immobiliare che lo scorso anno era pari a 34.000 euro.

Sarà per quello che sale l’ISEE? ma sono sparite le detrazioni oppure ho commesso un errore?”

ISEE 2023, ecco l’errore invisibile che molti commettono nella DSU che fa perdere bonus e agevolazioni

Purtroppo è vero che l’ISEE come anche il modello 730 o perfino una dichiarazione di successione può essere fatta da casa da qualsiasi contribuente. Basta essere un pochino tecnologici, avere le credenziali di accesso ai servizi digitali delle PA, siano esse quelle dello SPID piuttosto che della CIE o della CNS, ed il più è fatto. Ma una cosa è l’affidarsi ad esperti del settore, un’altra è fare tutto da soli. A tal punto che per esempio, il nostro lettore ha probabilmente commesso l’errore che molti altri contribuenti commettono inconsapevolmente. In primo luogo perché non sanno bene cosa fare. Ed in secondo luogo perché la procedura dell’ISEE precompilato ha un passaggio poco chiaro che va meglio approfondito.

L’errore che il lettore ha commesso riguarda la casa di abitazione del suo nucleo familiare. Infatti tendenzialmente durante la compilazione telematica della DSU sul sito dell’INPS, tutti gli immobili di proprietà di ogni componente il nucleo familiare sono già inseriti. E trattati tutti come immobili allo stesso livello, senza distinzioni tra casa di abitazione e seconde case. E sulla casa di abitazione c’è l’abbattimento come detrazione. Quello che è carente nella certificazione ISEE del nostro lettore.

La procedura dell’ISEE precompilato, occhio agli immobili

Per poter procedere alla richiesta autonoma dell’ISEE bisogna innanzi tutto accedere all’area “My Inps“. Una volta completata la procedura di accesso, bisogna cercare “ISEE precompilato“, e accedere al servizio. Si inseriscono i dati della residenza e si esporta il nucleo familiare dalle vecchie dichiarazioni. Per i soggetti maggiorenni del nucleo, diversi dal dichiarante, serve la verifica.

Occorre chiedere l’autorizzazione con il loro SPID o passare alla verifica tramite tessera sanitaria, inserendo numero seriale della tessera e scadenza. Indicando se il soggetto presenta o meno dichiarazione dei redditi.

E se la presenta, indicare il dato riportato nel rigo differenza sia del 730 che del modello Redditi PF. E poi indicando se ha delle dotazioni in banca o alle poste, e se le ha più alte o più basse di 10.000 euro. Nel caso sono più alte, serve indicare l’esatto importo di una queste dotazioni, siano essi buoni fruttiferi, libretti di risparmio, conti correnti.

La casa di abitazione nell’ISEE ha l’abbattimento

Una volta che l’INPS ha provveduto a verificare i dati dei parenti maggiorenni, si passa alla compilazione vera e propria della DSU. Si parte dai redditi da lavoro o da pensione, si prosegue per i patrimoni mobiliari e si arriva alla pagina dei patrimoni immobiliari. E questi passaggi per ciascun componente. Arrivati al patrimonio immobiliare, occorre trovare la casa di abitazione tra i vari patrimoni presenti. E indicarla come casa di abitazione. Cosa che il lettore non ha fatto. Bisogna scegliere di modificare il patrimonio immobiliare e spuntare la casella relativa proprio alla casa di abitazione. Cosa che il nostro lettore deve fare sia a suo nome, che a nome della moglie, visto che hanno la casa cointestata e al 50%.

Dopo aver sbagliato il nostro lettore non ha altra scelta che rifare tutto da capo, andando a rifare l’ISEE che essendo successivo come data diventerà quello in corso di validità.