In caso di separazione o divorzio la casa coniugale viene assegnata solo ad uno dei due coniugi con diritto di abitazione. Tale diritto da al soggetto titolare solo la possibilità di abitare l’immobile con il proprio nucleo familiare.

Proprio in virtù di tale diritto, quindi, il pagamento dell’Imu spetterà a chi abita l’immobile indipendentemente da chi sia realmente il proprietario, applicando l’Imu relativa all’abitazione principale.

Per quel che riguarda la Tasi, invece,  va ripartita tra proprietario e comodatario: colui che utilizza l’immobile è tenuto al pagamento di una quota stabilita dal comune che varia tra il 10 e il 30%.

La quota restante va, invece divisa in parti uguali tra i diversi proprietari (se più di uno) tra i quali potrebbe rientrare anche il coniuge con diritto di abitazione.

La Tari, invece, essendo una tassa sui rifiuti, spetterà esclusivamente al coniuge che occupa l’immobile.