Il decreto salva Italia ha previsto l’esenzione dall’imposta di bollo sui conti correnti la cui giacenza media annua non supera i 5.000 euro.

 

Il decreto salva Italia ha introdotto numerose novità per la disciplina dell’imposta di bollo sui conti correnti e in seguito il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio scorso, ha fornito una serie di precisazioni in merito.

 

Imposta di bollo: esenzione sotto i 5.000 euro

Tra queste precisazioni si segnala quella riguardante l’esenzione dell’imposta di bollo dai conti correnti che non superino l’importo di 5mila euro.

 In particolare, per i conti correnti che pagano l’imposta di bollo,  è stato disposto che dall’imposta siano esclusi sia i conti correnti in rosso sia i depositi minimi, ossia quelli che non superano la giacenza media 5mila euro e risultano intestati a una stessa persona fisica. L’imposta di bollo è dovuta invece quando la somma dei conti correnti detenuti dallo stesso cliente presso lo stesso istituto di credito supera la soglia dei 5mila euro. Secondo le precisazioni fornite dal DPCM del 24 magio scorso inoltre, se vi sono più conti, intestati alla stessa persona, inferiori ognuno a 5mila euro, ma complessivamente superano la soglia in questione, si deve pagare comunque l’imposta di bollo.

 

Imposta di bollo: le misure

E’ utile ricordare che l’imposta si applica sugli estratti di conto corrente e i rendiconti di libretti a risparmio inviati da banche o da Poste italiane. La misura del bollo è pari a 34,20 euro l’anno per le persone fisiche e a 100 euro per le persone giuridiche. Il consiglio per tutti i consumatori è verificare dai propri estratti conto, se la banca ha addebitato quote di imposte di bollo non dovute e chiederne, nel caso il rimborso.

 

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