Ogni anno, puntualmente, migliaia di italiani si accorgono di non aver dichiarato, tramite il modello 730, tutte le spese detraibili. C’è chi si ritrova qualche scontrino o fattura di una spesa sanitaria in fondo ad un vecchio cassetto, del pagamento dell’istruzione universitaria dei propri figli, spese funebri o alto ancora. Tutte spese che darebbero diritto ad una detrazione d’imposta e dunque ad uno sconto sul pagamento delle tasse (che magari è già avvenuto). Ci si chiede, dunque, se è possibile recuperare tali detrazioni e soprattutto entro quando.

Diciamo fin da subito, che il legislatore ci da due possibilità (con due diverse scadenze). Vediamo meglio di cosa si tratta.

Pubblicata la nuova circolare dell’Agenzia delle entrate

Prima di andare avanti con la trattazione di questo argomento, rendiamo noto che soltanto qualche giorno fa l’Agenzia delle entrate ha pubblicano una circolare con la quale sono stati messi nero su bianco tutte le disposizioni normative riguardanti, appunto, gli oneri detraibili, deducibili e i crediti di imposta presenti nel nostro ordinamento.

Il documento, ad ogni modo, non analizza le detrazioni pluriennali relative ad immobili (recupero del patrimonio edilizio, Sisma bonus, Bonus verde, Bonus facciate, Ecobonus e Superbonus). Quest’ultime saranno trattate in un documento separato.

L’obiettivo di tale raccolta, si legge nella stessa circolare dell’Agenzia delle entrate, “è quello di offrire (…) a tutti gli operatori uno strumento che garantisca l’applicazione uniforme delle norme sul territorio nazionale; il documento costituisce, al contempo, per tutti gli uffici dell’Amministrazione finanziaria, una guida che orienta in maniera altrettanto uniforme le attività nella fase di controllo formale delle dichiarazioni”.

Modello 730: come recuperare le detrazioni anche di anni passati?

La risposta al quesito posto in apertura è ovviamente positiva. È possibile recuperare le spese detraibili anche dopo la presentazione del modello 730.

Per farlo bisognerà contattare il caf o il proprio commercialista e consegnarli i giustificativi di tali spese (scontrino, fattura ecc.).

È possibile presentare la dichiarazione dei redditi corretta entro il 25 ottobre.

Ma cosa succede se si sfora tale scadenza? Il legislatore, per fortuna, ci dà una seconda chance, e questa con una scadenza ben più lunga.

Il contribuente, infatti, può sempre presentare il “modello Redditi integrativo” entro cinque anni dalla presentazione della dichiarazione originaria e, in particolare, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo.

Si tratta di un periodo di tempo sicuramente piuttosto lungo. Vi consigliamo, a questo punto, di provare a ripescare dai propri cassetti le ricevute o le fatture di vecchie visite mediche o altre prestazioni sanitarie. Potrebbero ancora consentirvi uno sconto fiscale.