Può capitare che alla morte di un congiunto si eredi, insieme  ai suoi averi anche parte di quanto contenuto in un conto corrente. Tutti gli eredi del titolare del conto corrente defunto hanno diritto ad una quota di quanto contenuto in esso.

Una volta accettata l’eredità, quindi, evono recarsi in banca presentanto il certificato di morte dell’intestatario del conto corrente, un atto notorio che li qualifichi quali eredi (o una dichiarazione sostitutiva di atto notorio) e una copia della denuncia di successione da presentare all’Agenzia delle Entrate.

Quest’ultimo documento, in ogni caso, non è richiesto da tutte le banche.

A questo punto la banca potrà fornire informazioni sulle giacenze presenti sul conto corrente. L’isitituto di credito, infatti, non può procedere a fornire tali informazioni se non ha la certezza che il correntista sia morto e chi si reca a chiederle sia veramente suo erede.

Il conto corrente del defunto dovrà, quindi, essere svincolato. Per regola i crediti di un defunto non si ripartiscono tra gli eredi automaticamente ma occorre procedere alla loro divisione alla pesenza di un notaio, così come confermato anche dalla Corte di Cassazione con la sentenza 24657 del 28 novembre 2007. E’ bene sottolineare, però che con la banca si creano tantirapporti autonomi quanti sono gli eredi e proprio per questo ogni erede ha il diritto di ottenere la propria quota. Come si deve procedere dunque?

La soluzione più semplice è quella di far presentare in banca tutti gli eredi per lo svincolo del conto corrente.