Detrazione spese mediche e sanitarie se la fattura non ha la marca da bollo, cosa fare e cosa si rischia

La ricevuta fiscale o la fattura del medico, se esente IVA; deve essere assoggettata ad imposta di bollo di 2 euro
3 anni fa
1 minuto di lettura
Certificati anagrafici online: si paga il bollo?

Il contribuente, in dichiarazione dei redditi, porta in detrazione una serie di spese tra cui quelle sanitarie (acquisti di medicinali, acquisti di dispositivi medici, prestazioni rese da medici, esami di laboratorio, ecc.).

Ai fini delle detrazione deve conservare, ed esibire a richiesta dell’Amministrazione finanziaria, la relativa documentazione della spesa (scontino, fattura o ricevuta fiscale).

Con particolare riferimento alle spese per prestazioni sanitarie, quindi, il contribuente deve essere in possesso della fattura o ricevuta fiscale del professionista (medico) che ha reso la prestazione.

Spese sanitarie: quando si applica l’imposta di bollo

In genere le prestazioni sanitarie sono esenti IVA e laddove la prestazione resa sia superiore a 77,47 euro occorre che il professionista applichi l’imposta di bollo di 2 euro (con successiva rivalsa sul contribuente stesso).

Ricordiamo, infatti, che l’imposta di bollo (attualmente pari ad euro 2,00) è da applicarsi sulle fatture esenti da IVA di importo superiore ad euro 77,47

In altri termini se la fattura o la ricevuta del medico riporta l’IVA, nessuna imposta di bollo è dovuta. Viceversa se la fattura o ricevuta del medico non è soggetta ad IVA e l’importo della prestazione è superiore a 77,47 euro, occorre che il professionista applichi l’imposta di bollo (contrassegno telematico) di 2 euro.

Detrazione spese sanitarie: le regole per l’imposta di bollo

La domanda che spesso ci si pone è se l’importo della spesa detraibile debba essere comprensivo di IVA o del costo del bollo applicato. In altre parole ci si chiede se è detraibile, in dichiarazione dei redditi, anche l’IVA o l’imposta di bollo.

Secondo quanto emerge dalla Circolare n. 7/E del 2021,

  • la spesa da portare in detrazione è comprensiva anche di IVA se la fattura o ricevuta riporta tale imposta
  • è detraibile l’imposta di bollo di 2 euro quale onere accessorio, qualora tale imposta sia stata esplicitamente applicata dal medico e traslata sul contribuente ed evidenziata a parte sulla fattura
  • laddove il contribuente riceva una fattura o una ricevuta che non è in regola con il pagamento dell’imposta di bollo, questi può portare in detrazione le spese relative all’imposta di bollo stessa solo se paga il tributo al posto del professionista (ciò sia nel caso di i inadempienza di quest’ultimo provvedendo sia per esplicito accordo tra le parti).

Potrebbero anche interessarti:

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Bonus Collaboratori Sportivi
Articolo precedente

Bonus Collaboratori Sportivi, Comunicato di Sport e Salute sui bonifici di aprile e maggio. Finalmente ci siamo

L'impatto finanziario del divorzio tra Grillo e Conte
Articolo seguente

Crisi M5S: perché il divorzio tra Grillo e Conte rischia di pesare sulle nostre tasche