Rinnovare l’ISEE è fondamentale per continuare a godere delle prestazioni assistenziali, dei bonus e delle agevolazioni per milioni di cittadini e famiglie. Ma quando va rinnovato l’ISEE per non rischiare di perdere il diritto alle prestazioni? Una domanda questa di strettissima attualità visto che l’ISEE del 2022 è scaduto il 31 dicembre appena trascorso.

“Salve a tutti, sono beneficiario del reddito di cittadinanza e vorrei sapere se devo rinnovare subito l’ISEE per prenderlo a gennaio o se perderò il mese visto che la mia banca non ha ancora pronto il saldo e la giacenza media della mia carta prepagata che è l’unica cosa che ho come patrimonio.

“Buonasera, sono Ernesto, e a gennaio devo presentare domanda di reddito di cittadinanza dato che a dicembre 2022 ho preso gli ultimi dei 18 mesi previsti. Ho moglie invalida e ho 62 anni di età e quindi dovrei avere diritto a 12 mesi di sussidio per il 2023. Ma come faccio se non ho ancora l’ISEE nuovo pronto?”

“L’assegno unico sui figli a carico anche nel 2023 sarà collegato all’ISEE? E se è così, come faranno a pagarlo già il 15 di gennaio come nei mesi precedenti, se il mio CAF mi ha detto che l’ISEE potrà essere rinnovato solo dopo il 15 gennaio? Ho dei dubbi profondi al riguardo. Voi cosa suggerite?”

ISEE 2023, quando bisogna rinnovarlo e cosa cambia in base alle prestazioni per cui è utilizzato

Il fatto che l’ISEE 2022 sia scaduto il 31 dicembre scorso, non vuol dire che senza rinnovo dell’ISEE a gennaio le prestazioni di cui i cittadini o le famiglie godono, verranno immediatamente bloccate. In effetti c’è una fase transitoria che per il reddito di cittadinanza dura l’intero mese di gennaio mentre per l’assegno unico per esempio, dura anche a febbraio. I beneficiari del reddito di cittadinanza devono sapere che per tutto il mese di gennaio la prestazione continuerà a essere erogata in base all’ISEE in corso di validità fino a dicembre 2022.

Come sempre infatti, le prestazioni percepite ogni gennaio vengono di fatto salvaguardate, utilizzando gli stessi dati ISEE dell’anno precedente.

Quindi gli interessati riceveranno le prestazioni anche nel mese di gennaio. Ma se non presentano la Dichiarazione Sostitutiva Unica per l’ISEE 2023 entro il 31 gennaio prossimo, a febbraio potrebbero incorrere in seri problemi, tra cui la sospensione della prestazione. E dal momento che il sussidio cesserà di essere erogato il 31 dicembre 2023, chi perde un mese di reddito di cittadinanza non lo recupererà più.

Anche l’assegno unico è collegato alla DSU

assegno unico

In passato i soggetti che per un qualsiasi motivo perdevano il diritto al reddito di cittadinanza per un mese o per più mesi, andavano a recupero. Infatti se la scadenza dei 18 mesi era fissata per agosto, ogni mese di sospensione subito durante i 18 di fruizione spostava la scadenza del beneficio, magari a settembre per un solo mese di sospensione. O a ottobre per due mesi e così via dicendo.

Anche se l’assegno unico e universale sui figli a carico non ha nell’ISEE un fattore utile alla fruizione, ha nell’ISEE un fattore determinante per il calcolo degli importi spettanti. Infatti senza un ISEE in corso di validità, l’assegno unico è pagato in misura pari al minimo previsto di 50 euro al mese. Alla pari quindi di chi ha un ISEE superiore a 40.000 euro. Infatti l’assegno unico in misura intera spetta solo a famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro. Per chi ha ISEE più alto, e fino a 40.000 euro, gli importi scendono progressivamente.

C’è anche il bonus sociale collegato all’ISEE 2023

Per percepire i giusti importi di assegno unico e universale sui figli a carico, di età fino a 21 anni non compiuti, serve rinnovare l’ISEE.

Per i mesi di gennaio e febbraio, comunque, l’assegno unico continuerà a essere pagato con gli stessi importi del 2022. Sarà dalla mensilità di marzo che l’INPS collegherà l’assegno e il suo calcolo al nuovo ISEE. A un anno di distanza dal varo della misura quindi, ecco i nuovi importi, anche corretti dalle novità del Governo Meloni e dalla probabile nuova indicizzazione al tasso di inflazione.

Il suggerimento resta comunque quello di rinnovare l’ISEE entro il 31 gennaio. Anche per evitare rischi nei mesi successivi su determinate prestazioni. Va detto, per esempio, che c’è anche il bonus sociale sulle bollette di acqua, luce e gas che è collegato all’ISEE. E recentemente il tetto ISEE è stato portato a 15.000 euro. Essendo un bonus erogato ed assegnato automaticamente ai potenziali beneficiari, prima si provvede a ottenere l’ISEE nuovo prima si consente a chi deve applicare il bonus sociale di provvedervi.

Come rinnovare l’ISEE 2023 e renderlo in corso di validità

L’ISEE può essere rinnovato sia con il CAF che con il patronato, o con un altro professionista abilitato. In alternativa si può fare tutto da soli. Collegandosi al portale dell’INPS e accedendo alla propria area riservata per i possessori di SPID, CIE o CNS. Bisogna ottenere il saldo e la giacenza media dei conti correnti, della carte di credito e degli altri titoli di deposito o risparmio. Ma aggiornati al 31 dicembre 2021. L’ISEE dello scorso anno infatti faceva riferimento alle giacenze e ai saldi al 31 dicembre 2020. E anche i redditi devono essere collegati all’anno 2021. Bisogna usare le Certificazioni uniche 2022, il modello 730/2022 o il modello Redditi 2022. Tutti ciò che fa riferimento quindi all’annualità di imposta 2021.

Rinnovare la certificazione non significa ripresentare domanda per bonus e agevolazioni

Il rinnovo dell’ISEE non deve essere confuso con il rinnovo del reddito di cittadinanza. Perché a gennaio basterà rinnovare l’ISEE per poter continuare a percepire il sussidio, nel caso del reddito di cittadinanza, oppure l’assegno unico o anche il già citato bonus sociale.

In una sola circostanza la domanda del reddito di cittadinanza andrà rifatta. Infatti a gennaio dovranno rifare la domanda solo quelli che hanno preso l’ultima mensilità dei 18 mesi spettanti a fine dicembre.

Questi soggetti a gennaio non percepiranno il rateo spettante di reddito di cittadinanza, ma dovranno presentare una nuova domanda, naturalmente dopo aver rinnovato l’ISEE. Quindi questi soggetti a gennaio dovranno oltre a rinnovare l’ISEE anche presentare una nuova domanda di reddito di cittadinanza. Per chi per via di redditi e patrimoni del 2021, supera le soglie utili per poter percepire il reddito di cittadinanza, l’unica soluzione è una specie di forzatura dell’ISEE. Tutto legale e nessun trucco o atto furbesco da fare perché si tratta di utilizzare una versione differente dell’ISEE e cioè l’ISEE corrente.

Occhio all’ISEE corrente, perché occorre attenzione

Si può ottenere l’ISEE corrente soltanto successivamente all’ottenimento di quello ordinario. In altri termini il diretto interessato che per via dei saldi e delle giacenze medie dei conti correnti in banca supera per esempio la soglia dei 6.000 euro nell’anno 2021, verrebbe tagliato fuori dal reddito di cittadinanza. E lo stesso accadrebbe se per via dei redditi del 2021 l’interessato supera la soglia utile al beneficio. Chi si trova in queste situazioni deve utilizzare l’ISEE corrente. Dopo aver ottenuto la certificazione ISEE nel 2023, si potrà chiedere l’ISEE corrente segnalando quelle variazioni che hanno inciso sul reddito e sul patrimonio negli ultimi periodi. A tal punto da rendere troppo distante nel tempo l’ISEE ordinario e non corrispondente alla situazione attuale del dichiarante.

L’ISEE corrente è già richiedibile ma solo per le variazioni reddituali. Per quelle patrimoniali infatti solo ad aprile prossimo si potrà intervenire. Chi per esempio ha perso il lavoro nel 2022 può chiedere la versione corrente dell’indicatore già adesso. Chi invece nel 2022 ha consumato i soldi da parte presenti nel 2021 sui conti, potrà intervenire solo da aprile. Con il concreto rischio per esempio, di perdere mesi di reddito di cittadinanza per sempre, come detto prima.