Conto Inps più salato di contributi per artigiani e commercianti. Nel 2023 dovranno versare circa 300 euro in più per assicurarsi la pensione e la copertura previdenziale. Gli aumenti sono stati stabiliti dall’Inps, come ogni anni, sulla scorta dei dati dell’inflazione Istat.

In sintesi, il conto da saldare raggiungerà quest’anno i 4.208 euro per gli artigiani e i 4.292 euro per i commercianti superando per la prima volta la soglia psicologica dei 4.000 euro. Cifra che scaturisce, non dall’aumento delle aliquote contributive, ma dall’impennata dell’inflazione (+8,1%).

I contributi Inps 2023 per artigiani e commercianti

Con la circolare numero 19 del 10 febbraio 2023, l’Inps ha precisato qual è l’ammontare mensile della contribuzione IVS. L’importo per quest’anno è pari a una percentuale predeterminata in base alla retribuzione:

  • 24% per gli artigiani;
  • 24,48% per i commercianti (lo 0,48% in più serve per finanziare l’indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale);
  • 22,80% per gli under 21 artigiani e 23,28% per gli under 21 commercianti.

Anche quest’anno continua a trovare applicazione – previa domanda dell’interessato – la riduzione del 50% dei contributi nei confronti degli autonomi con più di 65 anni di età, già titolari di pensione a carico dell’istituto.

Nuovi minimali contributivi

La base imponibile per calcolare i contributi da versare è costituita dal redditi d’impresa. Cioè di tutti i redditi dichiarati ai fini Irpef e riferiti all’anno 2022, nel rispetto del minimale contributivo stabilito dalla legge 233/1990. In via provvisoria, ai fini del pagamento della contribuzione da versare in base ai dati dell’inflazione 2022, occorre quindi fare riferimento al reddito d’impresa 2022 che si intende dichiarare. Tali versamenti costituiscono quindi un acconto, il cui saldo dovrà essere effettuato nella primavera del 2024.

Come recita la circolare Inps, quest’anno, a seguito di un tasso di inflazione positivo, il minimale di reddito ai fini del calcolo della contribuzione dovuta dagli iscritti alla relativa gestione è di 17.504 euro.

Pertanto, il contributo minimo, comprensivo della quota del contributo di maternità (7,44 euro), è pari a:

  • 208,40 euro per i titolari artigiani e per i collaboratori di età superiore ai 21 anni (ridotto a 4.077,12 euro per i collaboratori di età inferiore ai 21 anni);
  • 292,42 euro per i titolari commercianti e per i collaboratori di età superiore ai 21 anni (ridotto a 4.161,14 euro per i collaboratori di con meno di 21 anni).

Le aliquote – ricorda l’Inps – salgono al 25% e al 25,48% (23,80% e 24,28% per i giovani collaboratori con meno di 21 anni) rispettivamente per gli artigiani e commercianti sull’eventuale quota eccedente i 52.190 euro. Tale cifra rappresenta la prima fascia di retribuzione pensionabile, fino al massimale di 86.893 euro per i lavoratori in possesso di contribuzione al 31.12.1995 o sino al massimale di 113.520 euro per i lavoratori non in possesso di contribuzione alla predetta data.