L’imposta di bollo sul conto corrente si applica i misura fissa: oggi corrisponde a 34,20 euro per le persone fisiche e 100 euro per imprese, associazioni, ditte individuali e liberi professionisti. Per altri depositi diversi da quelli in conto corrente invece l’imposta di bollo risulta essere proporzionale (1,5 per mille). La Banca, o la Posta a seconda dei casi, preleva in automatico l’importo dell’imposta di bollo sul c/c con cadenza mensile o trimestrale. E’ possibile però, a determinate condizioni, ottenere l’esenzione dall’imposta di bollo.

Sono esenti da imposta di bollo i conto correnti con giacenza media inferiore a 5 mila euro. Chi ha più conti intestati deve però tener presente che per il superamento della suddetta soglia vengono considerati tutti i rapporti di conto corrente ed i libretti di risparmio intestati alla stessa persona. In altre parole i valori medi di giacenza di periodo vengono sommati e questo a prescindere dalle differenze nella periodicità di rendicontazione.  

Imposta di bollo su conto corrente: come si calcola la giacenza media

Non mancano segnalazioni di correntisti convinti di rientrare nei limiti della giacenza media per l’esenzione e che invece si vedono addebitare l’imposta di bollo sul conto. Nella maggior parte dei casi l’errore sta nella formula usata per il calcolo della giacenza media che dà diritto all’esenzione sull’imposta di bollo. La giacenza media si calcola con cadenza trimestrale, ovvero ogni 90 giorni: l’operazione da effettuare consiste nella somma delle giacenze giornaliere da dividere poi per 365 giorni. Significa che il calcolo viene fatto su base annua ma ogni trimestre. Ma come controllare che la giacenza media del conto non superi i 5 mila euro? Alcuni servizi di home banking riportano il calcolo. In tutti gli altri casi le informazioni utili si possono estrapolare dall’estratto conto.

Più nello specifico si devono prendere gli estratti conto di un anno e sommare le cifre che risultano sotto la dicitura di numeri creditori (alcuni istituti bancari invece li chiamano “calcolo delle competenze o degli interessi”, “riassunto scalare” o “scalare per valuta” ma la sostanza non cambia) e poi dividerle per 365. Controllare la giacenza media serve ad evitare di superare i 5 mila euro dai quali scatta l’applicazione dell’imposta di bollo.