I nomi dei condomini morosi, su cui è intervenuta la recente riforma del condominio 2012,  non vanno resi pubblici. Così ha deciso la Corte di Cassazione in una recente sentenza. 

Condomino moroso e riforma 2012

Sul  condomino moroso è recentemente intervenuta la riforma condominio 2012 che nella sostanza ha ridisciplinato l’art. 1129 del codice civile, stabilendo che in caso di condomini che non hanno pagato, l’amministratore deve attivarsi per il recupero quote condominiali entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito è divenuto esigibile, salva diversa dispensa dell’assemblea.

Il condomino moroso, decorsi sei mesi, potrà essere sospeso dalla fruizione dei servizi comuni (Per maggiori dettagli si veda il nostro articolo   Condomino moroso: il creditore può agire anche su quelli in regola).

La sentenza della Cassazione

Ebbene proprio sui condomini è recentemente intervenuta la Corte di Cassazione con una sentenza importante in fatto di privacy. In caso di morosità, l’amministratore non può pubblicare i nomi dei condomini morosi nell’atrio dell’edificio, altrimenti può anche scattare la condanna per diffamazione.  La sentenza 4364/13, quinta sezione penale della Cassazione origina dal caso di un amministratore condominiale che aveva affisso accanto alla porta dell’ascensore una nota con tutti i nomi dei condomini morosi per la fornitura di acqua, con il rischio di vedersi tagliato il servizio. Si viola la privacy dice la Cassazione. Questo perché, nel caso di specie, al condominio avevano accesso non solo i condomini ma tanti altri soggetti estranei finendo per mettere alla pubblica gogna i condomini che non hanno pagato. Una sentenza importante questa in fatto di condominio e tutela della riservatezza. In verità le pronunce degli Ermellini in merito sono molte come  quella per cui sempre l’amministratore di condominio può esser condannato per tentata violenza privata se blocca all’accesso ad una scala dell’edificio condominiale.