I disoccupati che si apprestando ad andare in pensione non subiscono penalizzazione. Più precisamente, l’assegno è calcolato senza tenere conto dei penalizzanti periodi di disoccupazione riconosciuti.

A spiegare bene come funziona il meccanismo di calcolo della pensione è la circolare Inps n. 883 del 23 febbraio 2022. In essa si fa riferimento a una sentenza della Corte Costituzionale del lontano 2017 che prende in esame il sistema di calcolo per disoccupati.

Modalità di ricalcolo dei contributi per disoccupati

L’Inps spiega che è possibile chiedere la neutralizzazione dei contributi figurativi della disoccupazione, se questi comportano la svalutazione della pensione ai fini del raggiungimento dell’età di pensione.

Come spiega meglio la Corte Costituzionale, il beneficio della neutralizzazione dei contributi è ammesso solo per i  periodi di disoccupazione coperti da contribuzione figurativa, versati negli ultimi 5 anni prima della decorrenza della pensione.

In altre parole, poiché la contribuzione figurativa è penalizzante ai fini della misura della rendita, se questi ricadono a ridosso dell’età pensionabile non sono considerati. Il limite massimo è costituito da 260 settimane.

Pertanto se un lavoratore in procinto di andare in pensione si ritrova sull’estratto conto recenti accrediti figurativi derivanti da periodo di disoccupazione, questi non vengono considerati per quantificare l’assegno.

Calcolo della pensione più favorevole

Tuttavia, al fine del calcolo della pensione, gli stessi periodi di contribuzione figurativa sono esclusi se questi risultano utili al raggiungimento dell’anzianità contributiva. Cioè se il periodo di disoccupazione è necessario, ad esempio, al raggiungimento del requisito minimo dei 20 anni per accedere alla pensione di vecchiaia a 67.

Pertanto – spiega l’Inps – sono neutralizzabili le ultime 260 settimane di contribuzione figurativa prima della decorrenza della pensione. Ma solo se queste non servono per  il raggiungimento del diritto.

Ne deriva che tale sistema di calcolo è utilizzabile solo a condizione che ne scaturisca un trattamento più favorevole al assicurato. Una volta neutralizzato il periodo di disoccupazione, la pensione è calcolata solo ed esclusivamente sulla parte restante dei contributi versati e non accreditati figurativamente.

Da notare che la neutralizzazione dei contributi, non opera sulle quote calcolate con il sistema contributivo. Per cui, nel sistema misto, sono scartate le quote di contributi figurativi ricadenti nella parte contributiva.