La circolare numero 3 del 2017 , emanata lo scorso 31 marzo dalla Direzione Centrale per i Servizi Demografici del Mininterno, in ossequio alle disposizioni contenute all’articolo 10, comma 3 del Dl n.78/2018. Norma in cui si prevede che la nuova Carta di Identità elettronica rivesta una funzione di identificazione del cittadino che lo tuteli da qualunque tentativo di clonazione, grazie all’alta affidabilità del processo di produzione e degli elevati standards di sicurezza.

Dal prossimo 26 aprile altri 350 Comuni saranno abilitati all’emissione della nuova carta d’identità elettronica (Cie), assieme ai 199 già operativi dal 2016, copriranno il 50% della popolazione residente.

Quando i comuni rilasceranno il nuovo documento di riconoscimento non potranno più consegnare allo stesso cittadino il corrispondente del documentocartaceo, tranne in alcune eccezioni di comprovata urgenza.

Il progetto pilota riguardante la Carta di identità elettronica è stato lanciato lo scorso anno coinvolgendo 199 Comuni, ora dovranno essere inseriti nel programma i restanti comuni italiani. Il primo blocco prevede il coinvolgimento di altri 350 Comuni per arrivare ad una copertura del 50% della popolazione totale. Il Comune deve acquisire i dati del cittadino trasmettendoli al Ministero dell’Interno che a sua volta, li invierà al Poligrafico dello Stato per la produzione, personalizzazione, stampa e consegna del documento elettronico.

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