Fatemi fare il cuoco…un cuoco in casa ci vuole sempre. Lo diceva Totò in Miseria e Nobiltà. Il cuoco…che bella parola!

E se vogliamo essere più francesi, allora parliamo di “chef”. Ma lo chef è più propriamente il “capocuoco”, ossia colui che è al di sopra del cuoco.

Quindi, colui che si preoccupa di ideare e insegnare i piatti al cuoco. E finalmente, dopo un bel po’ di tempo, possono partire le richieste per il bonus chef. Il credito d’imposta a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

Una misura voluta dal legislatore (comma 117 legge bilancio 2021) per sostenere il settore della ristorazione, anche in considerazione delle misure restrittive adottate a causa del COVID-19.

I requisiti per il bonus chef

Il bonus chef si sostanza in un credito d’imposta pari al 40% delle spese ammissibili, sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022. Il beneficio non può essere, comunque, essere superiore a 6.000 euro.

Per avere il contributo è necessario trovarsi in una delle seguenti condizioni:

  • essere stati alle dipendenze, di alberghi e ristoranti, con regolare contratto di lavoro subordinato attivo in tutto o parte del periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, oppure
  • essere stati titolari di partiva IVA, per attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti, in tutto o parte del periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022.

Altro al citato requisito è anche necessario essere residenti o stabiliti in Italia ed essere nel pieno godimento dei diritti civili.

Spese ammissibili e modalità di pagamento

Come detto, il bonus chef è pari al 40% delle spese ammissibili. Il contributo non può essere superiore a 6.000 euro per ciascun beneficiario. Con riferimento alle spese ammissibili, si tratta delle seguenti:

  • acquisto di macchinari di classe energetica elevata destinati alla conservazione, lavorazione, trasformazione e cottura dei prodotti alimentari;
  • acquisto di strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione;
  • partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

Fondamentale è la modalità di pagamento.

La spesa deve risultare pagata con modalità che consentano la piena tracciabilità e l’immediata riconducibilità al cuoco che fa la richiesta (a cui sono intestate le fatture). Non sono ammissibili le imposte e le tasse. E’ ammessa solo l’IVA laddove questa rappresenti un costo non recuperabile per lo chef (ad esempio il cuoco con partita IVA in regime forfettario).

La domanda per avere il bonus chef

Per avere il bonus chef, il soggetto interessato deve presentare domanda attraverso la procedura informatica gestita da Invitalia.

Per le richieste è stabilita una finestra temporale. La domanda la si può presentare nel periodo che va dal 27 febbraio 2023 (ore 12:00) e fino al 3 aprile 2023 (ore 15:00). Per accedere alla procedura è necessario autenticarsi con credenziali SPID, CIE (Carta identità elettronica) o CNS (Carta nazionale servizi).

Ricordiamo, infine, che le modalità attuative del bonus chef sono contenute nel decreto direttoriale 29 novembre 2022 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Il credito d’imposta potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione in F24 e darà lo stesso ministero, con apposito provvedimento, a pubblicare il beneficiari ammessi.

Sul sito del Ministero ci sono le FAQ.