Aggiornati dall’Inps i limiti di reddito per percepire l’assegno familiare con la circolare numero 229 del 2016. Interessati dall’erogazione degli assegni familiare tutti i soggetti che, per normativa, sono esclusi dalla percezione dell’assegno per il nucleo familiare (ANF). Tali soggetti sono coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti ai quali si aggiungono anche i pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi.

Assegni familiare e ANF: non sono la stessa cosa

SI ricorda, in tale contesto, che gli assegni familiari e gli ANF non sono la stessa cosa: i primi, infatti, hanno un importo più basso, legato al concetto di capofamiglia.

L’integrazione, infatti, viene riconosciuta soltanto al capofamiglia per ciascun componente del nucleo familiare. L’importo viene calcolato non in base ad una somma complessiva il relazione al numero dei componenti del nucleo familiare ma dalla moltiplicazione di un importo fisso per il numero di componenti per i quali ha diritto al riconoscimento, ovvero, richiedente, coniuge, figli legitti e adottivi fino al 18° anno di età (che si estende al 26° anno se iscritti all’università), fratelli e sorelle conviventi minori o permanentemente inabili al lavoro e genitori. L’importo è determinato in 8,18 euro mensili per coltivatori, mezzadri e coloni e in 10,21 euro mensili per pensionati.

Assegni familiari e limiti di reddito

I limiti di reddito per il riconoscimento dell’integrazione sono determinati dalla legge numero 41 del 1986 e sono annualmente aggiornati e aumentati del 10% se la famiglia è composta da un solo genitore e al 50% se tra i componenti del nucleo familiare vi sono soggetti completamente inabili al lavoro. Se ricorrono entrambe le ipotesi la maggiorazione del limite reddituale è del 60%.

Di seguito le tabelle INPS con i limiti di reddito aggiornati al 2017.

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tabella-3

tabella-4