Aprire un’impresa in Italia: quante tasse si pagano?

Esempi su quante e quali sono le tasse da pagare se si decide di aprire una nuova impresa in Italia
13 anni fa
2 minuti di lettura

Aldilà delle chiacchiere e delle promesse che si tramandano di governo in governo quali tasse, costi di apertura etc deve sostenere chi intenda aprire un’impresa in Italia? A fare il sunto della situazione, numeri alla mano, è stata la Cgia di Mestre.

Visto che, intuitivamente, costi di apertura e gestione variano in base alla grandezza della società e al numero dei dipendenti, l’analisi ha distinto tra specifici esempi concreti per ricostruire la realtà imprenditoriale nel nostro Paese. I risultati purtroppo non sono incoraggianti.

Analizzando il rapporto tra ricavi e spese (tra cui rientra anche il gettito fiscale) emerge che nel nostro Paese spesso aprire un’impresa (o pensare di ingrandirsi assumendo nuovo personale) può essere decisamente sconveniente.

Non è un caso quindi se in Italia la percentuale di giovani disoccupati è così elevata (sono circa 1.138.000 gli under 35 senza lavoro). Il tasso di disoccupazione aumenta se la nicchia si restringe agli under 24: il 29,6% non è assunto (negli USA non si va oltre il 17,6% ). Speriamo che, da questo punto di vista, l’introduzione della Società Semplificata a Responsabilità Limitata possa servire a dare uno stimolo nuovo all’imprenditoria giovanile. (Società Semplificata a Responsabilità Limitata (SSRL): occasione per under 35)

 

Ma veniamo ai numeri attuali, tutti relativi a piccole realtà imprenditoriali:

 

  1. Ditta individuale con un unico dipendente

Nel caso della ricerca della Cgia di Mestre si trattava dello specifico di un installatore di impianti che lavora in proprio. Su u reddito annuo di 29.321 euro il totale versato in tasse ammonta a 14.849 €.

Le voci nel dettaglio prevedono:

contributi previdenziali 5.845
IRPEF  5.135
Addizionali IRPEF 364
IRAP 1.334
ICI 378
INAIL 482
CCIAA 88
Bollo furgone 146
Imposta / tariffa sulla PUBBLICITA‘ 81
TASSA / TARIFFA Rifiuti 997
La pressione fiscale ammonta dunque al 47,5% del reddito.

 

  1. Il secondo caso è quello di una società di persone con 15 dipendenti (nello specifico una ditta di confezione ed accessori per abbigliamento)

La società è costituita da 2 Soci e risultano assunti 15 dipendenti.

L’attività viene svolta in un laboratorio di 413 mq e la merce è custodita in un magazzino di 102 mq. Per le consegne è necessario un furgone.

Il reddito annuo della ditta è di 45 mila euro

Il Fisco trattiene:
 
contributi previdenziali  8.830
 IRPEF  8.316
 Addizionali IRPEF 550
 IRAP  9.251
 ICI  1.204
 INAIL  314
 CCIAA  250
 Bollo furgone  146
 Imposta / tariffa sulla PUBBLICITA’  81
 TASSA / TARIFFA Rifiuti 2.633
 TOTALE VERSATO  31.575
 TOTALE a CARICO 29.315

 

  1. La terza società analizzata è una ditta addetta alla costruzione di motori e apparecchi elettrici e consta di 2 soci e di 19 dipendenti.

Posto che il lavoro viene svolto in un capannone di 1.240 mq e che l’attività usufruisce di un furgone per i trasporti.

Il reddito annuo ammonta a 76.600 euro e le voci dei versamenti fiscali riguardano:

 

 contributi previdenziali 15.082

IRPEF  15.537
Addizionali IRPEF  941
IRAP  12.634
 ICI  2.236
 INAIL  1.737
 CCIAA  289
 Bollo furgone  146
 Imposta / tariffa sulla PUBBLICITA‘  81
 TASSA / TARIFFA Rifiuti  5.985
TOTALE VERSATO  54.667
 TOTALE a CARICO  49.107

I numeri lasciano poco spazio ai commenti…

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Società Semplificata a Responsabilità Limitata (SSRL): occasione per under 35

Articolo seguente

Pagamenti in contanti: sanzioni pesanti per chi supera limite