Contro il caro bollette arriva un bonus senza ISEE. Questo farebbe subito pensare che il beneficio sarà per tutti. In realtà non è così e tra poco illustriamo il perché.

Avere un bonus senza ISEE significa permettere a tutti di goderne, nel limite delle risorse stanziate. A tutti, perché significa che non ci sono limiti reddituali da rispettare, come ad esempio avviene con il bonus luce e gas.

Ricordiamo che diversi sono i contributi messi in campo ultimamente dal legislatore per contrastare il caro bollette con cui le famiglie italiane stanno facendo i contro negli ultimi tempi.

Dal bonus 200 euro a quello di 150 euro. C’è poi il bonus 600 euro per i dipendenti ed il già menzionato bonus luce e gas.

Ora si aspetta che il nuovo governo (alla guida Meloni) si possa formare con tutta la squadra dei ministri a seguito, e capire se l’esecutivo metterà in campo nuovi aiuti.

Il bonus luce e gas è con ISEE

Tra i bonus senza ISEE non rientra quello per le bollette luce e gas. Ci riferiamo allo sconto applicato direttamente nella fattura dell’utenza. Il diritto a questo beneficio, infatti, dipende dal valore ISEE del nucleo familiare. In particolare, spetta a:

  • tutti i nuclei familiari con ISEE non superiore a 8.265 euro. Tale soglia, però, dal 1° aprile 2022 è stata alzata a 12.000 euro
  • nuclei familiari numerosi (almeno 4 figli a carico) con ISEE non superiore a 20.000 euro
  • percettori di reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza
  • malati gravi che devono utilizzare delle apparecchiature salvavita (bonus disagio fisico).

L’applicazione in bolletta è automatica. Non bisogna fare nessuna domanda. E’ sufficiente avere un ISEE in corso di validità. Potrebbe, tuttavia, accadere che nonostante ciò il beneficio non sia applicato direttamente (è possibile leggere qui cosa fare in caso di bonus luce e gas non applicato).

Il bonus 200 euro e quello di 150 euro

Sempre con l’intento di contrastare il caro bollette, il governo uscente, guidato da Mario Draghi, ha messo sul tavolo degli italiani, altri due benefici.

Ci riferiamo al bonus 200 euro (decreto Aiuti) ed al bonus 150 euro (decreto Aiuti ter).

Entrambi sono “una tantum”, nel senso che sono pagati per una sola volta. Le categorie di soggetti beneficiari sono le stesse. In dettaglio, i due sussidi spettano a:

  • lavoratori dipendenti (anche se quelli del settore privato) hanno dovuto presentare autodichiarazione in azienda)
  • pensionati
  • percettori reddito di cittadinanza
  • percettori NASPI e altre prestazioni INPS (come disoccupazione agricola)
  • titolari di rapporti di lavoro co.co.co.
  • lavoratori autonomi (con e senza partita IVA)
  • colf e badanti
  • collaboratori sportivi
  • lavoratori stagionali e dello spettacolo.

Le differenza tra i due bonus 200 euro e 150 euro

Quello che cambia tra il contributo una tantum di 200 euro e quello di 150 euro è il requisito reddituale richiesto. Qui, il legislatore non si riferisce all’ISEE del nucleo familiare ma al reddito personale 2021 del soggetto richiedente. Quindi, un bonus senza ISEE ma, comunque, con requisito di reddito.

Per i lavoratori dipendenti:

  • per il bonus 200 euro è richiesto che per almeno una mensilità da gennaio 2022 al 23 giugno 2022 l’imponibile previdenziale da busta paga non risulti superiore a 2.692 euro (vedi anche Messaggio INPS n. 2397 del 13 giugno 2022)
  • per il bonus 150 euro, al fine di averne diritto, è richiesto che la retribuzione imponibile di novembre non sia superiore a 1.538 euro.

Per tutte, le altre categorie di lavoratori, invece mentre per aver diritto al bonus 200 euro è necessario che il reddito personale del 2021 non sia superiore a 35.000 euro, per il bonus 150 tale soglia scende a 20.000 euro.

Cambiano anche i tempi e le modalità di pagamento. Ad esempio, per i lavoratori dipendenti, il bonus 200 euro è stato già pagato (in busta paga) a luglio 2022 mentre i 150 euro saranno pagati (sempre in busta paga) a novembre 2022.

Ci sono poi i lavoratori autonomi con partita IVA che, ad esempio, devono fare domanda per avere i due benefici (la richiesta è unica e la scadenza è fissata al 30 novembre 2022). Dunque, per alcuni, a novembre non solo 150 euro ma 350 euro.

Il nuovo bonus senza ISEE di 400 euro

In attesa che il governo salga alla guida del Paese, nel frattempo c’è chi, nel proprio piccolo, prende iniziativa per dare un sostegno economico ai cittadini. Tra questi c’è il sindaco del comune di Portofino, Matteo Viacava.

Il primo cittadino ha deciso di istituire contro il caro bollette un bonus senza ISEE del valore di 400 euro. Quindi, un contributo per tutti i residenti, senza distinzione di reddito. Questo significa che potranno accedervi anche i ricchi (e Portofino è per nomea la meta preferita da chi conduce un tenore di vita abbastanza elevato).

Per vedersi riconoscere il sussidio sarà sufficiente presentare domanda al comune allegando il codice IBAN su cui si vuole che venga erogato il contributo. Ad ogni modo questo bonus senza ISEE sarà, comunque, pagato con priorità a chi vive in condizioni disagiate (anziani, disabili e famiglie numerose).

L’iniziativa partirà a gennaio 2023 (o anche prima) ed rappresenta altresì, come ha dichiarato lo stesso sindaco, un incentivo per andare a vivere nel comune di Portofino, e quindi, aumentare la popolazione locale.