Una possibilità che pochi conoscono per andare in pensione con discreto anticipo rispetto all’età ordinaria è quella dell’anticipo pensionistico collegato a problematiche di assistenza familiari invalidi. In pratica chi ha dei problemi in casa con familiari che necessitano di assistenza più o meno continuativa da parte di un lavoratore, può godere di un trattamento agevolato per la pensione. La misura si chiama Ape sociale. Per poterla sfruttare in collegamento con le problematiche prima citate occorre rispettare determinati requisiti. L’anticipo pensionistico a 63 anni quindi è una alternativa ai canonici canali di uscita.

“Gentile redazione, sono una lavoratrice dipendente nel settore privato è vivo in casa con mia madre invalida al 100% e non autosufficiente. Per anni mi sono avvalsa dei servizi di una badante di nazionalità rumena. La donna che ormai era di famiglia, ha deciso di fare ritorno a casa. Non ho intenzione di prendere un’altra badante perché voglio occuparmi io da sola di mia madre. Qualcuno mi diceva che posso sfruttare l’anticipo pensionistico dal momento che il 29 settembre compio 63 anni di età. Cosa devo fare?”

Come andare in pensione a 63 anni di età e dedicarsi ai propri parenti

Il caso specifico della nostra lettrice ci permette di illustrare il funzionamento della Ape sociale per i cosiddetti caregiver, cioè per persone che assistono i propri familiari non autosufficienti. In parole povere una pensione che può essere percepita da chi ha delle problematiche familiari di questo genere. In risposta alla nostra lettrice dobbiamo innanzitutto sottolineare che la misura scadrà il prossimo 31 dicembre 2022. Anche se appare assai probabile che la misura verrà prorogata anche nel 2023, al momento questa è la scadenza a cui fare riferimento. Una scadenza che diventa fondamentale perché, nonostante i 63 anni vengano completati nei termini, sempre entro la fine del corrente anno vanno completati anche i 30 anni di contributi versati.

Infatti come caregiver l’Ape sociale si prende nel momento in cui si completano sia i 63 anni di età che i 30 anni di contributi versati.

Serve un requisito aggiuntivo per i 63 anni dell’Ape sociale ai caregiver

La signora che ci ha scritto sembra il profilo esatto di chi può avere diritto a questo trattamento. Pare infatti che viva insieme alla madre invalida e che quindi potrebbe essere facilmente confermata l’attività di assistenza che la lavoratrice presta. Ma c’è dell’altro, perché molto dipende dalla data in cui la badante ha lasciato la casa. Infatti per poter godere dell’Ape sociale serve che l’assistenza all’invalido, deve essere iniziata almeno sei mesi prima di presentare domanda di pensione. In buona sostanza se la donna riesce a dimostrare che è da febbraio o marzo 2022 che ha preso in carico la cura dell’anziana madre, le porte dell’Ape sociale potrebbero aprirsi anche per lei. Una soluzione utile a fruire di un trattamento previdenziale di accompagnamento alla pensione vera e propria. La nostra lettrice infatti al termine dell’anticipo fruito con l’Ape sociale dovrà presentare la domanda di pensione di vecchiaia a 67 anni.