Ammettere nel novero dei lavori usuranti quello degli OSS e degli infermieri. E’ questa la richiesta dei sindacati espressa nell’audizione delle organizzazioni sindacali e professionali nella 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato. Audizione sul disegno di legge 2347, Inserimento infermieri e OSS in categorie usuranti.

Ad oggi, la professione infermieristica è riconosciuta solo tra i “lavori gravosi” (decreto Ministero del Lavoro 5 febbraio 2018) e non tra quelli “usuranti” previsti all’articolo 1 Dlgs n. 67 del 21 aprile 2011.

La pensione anticipata per i lavori gravosi

La possibilità di pensione anticipata con regole ad hoc, è prevista anche per coloro che  svolgono lavori c.

d. usuranti.

Il beneficio si rivolge ai lavoratori (Fonte portale iNPS): impegnati in mansioni particolarmente usuranti; notturni a turni e/o per l’intero anno; addetti alla cosiddetta “linea catena”; conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Per mansioni particolarmente usuranti si intendono:

  • “lavori in galleria, cava o miniera”, mansioni svolte in sotterraneo;
  • “lavori nelle cave”, mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
  • “lavori nelle gallerie”, mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento;
  • “lavori in cassoni ad aria compressa”;
  • “lavori svolti dai palombari”;
  • “lavori ad alte temperature”, mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti a operazioni di colata manuale;
  • “lavorazione del vetro cavo”, mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
  • “lavori espletati in spazi ristretti” e in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte all’interno di spazi ristetti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
  • “lavori di asportazione dell’amianto”.

Ad esempio, per chi svolge lavori notturni, è ammessa la pensione anticipata, in base alle giornate di lavoro notturno prestate durante l’anno: con 78 giorni è concessa quota 97,6 (61 anni e 7 mesi di età ed almeno 35 anni di contributi); da 72 a 77 giorni è concessa quota 98,6 (62 anni e 7 mesi ed almeno 35 anni di contributi); da 64 a 71 giorni è concessa quota 99,6 (63 anni e 7 mesi ed almeno 35 anni di contributi).

Si veda a tal fine il messaggio INPS n° 1169 del 19-03-2021

Le richiesta dei sindacati

Proprio nell’ambito dei lavori usuranti o lavoro operaio, dovrebbe inserirsi la proposta di legge n° 2347. A firma dei senatori Guidolin e Matrisciano.

Proposta di legge oggetto di audizione nella 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato, nella quale, la Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche e le tre organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil hanno rimarcato la necessita di inserire  nel novero dei lavori usuranti quello degli OSS e degli infermieri.

In una memoria presentata da Fnopi, è evidenziato come oggi, la professione infermieristica è riconosciuta solo tra i “lavori gravosi” (decreto Ministero del Lavoro 5 febbraio 2018) e non tra quelli “usuranti” previsti all’articolo 1 Dlgs n. 67 del 21 aprile 2011, che il Ddl intende modificare. Nelle disposizioni sui lavori usuranti gli infermieri rientrano solo in via residuale tra la generalità dei lavoratori notturni e quelli che ne beneficiano in concreto sono pochi: l’attività usurante viene riconosciuta solo nei casi in cui i dipendenti prestino servizio per almeno 6 ore del periodo notturno
e per un minimo di 78 notti ogni anno. Sono poi considerati come usuranti anche quei lavori in cui l’impiego nella fascia 24:00-05:00 è di sole 3 ore, ma per un periodo di lavoro pari all’intero anno lavorativo.

Secondo il sindacato, al di là dello sforzo immane richiesto durante la pandemia, la qualità, la tipologia, le peculiarità del servizio infermieristico e il carattere stressante dell’attività svolta, pongono sicuramente gli infermieri non solo tra i lavori cosiddetti “gravosi”, ma sicuramente tra quelli “usuranti.

Vedremo quello che sarà il destino della proposta di legge.