L’abolizione dell’esterormetro prevista dal 1° gennaio 2022 è rimandata. A stabilirlo ufficialmente è il decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio 2021 (decreto-legge n. 146 del 2021 come convertito in legge nella giornata di ieri, 14 dicembre 2021).

L’adempimento esterometro

L’esterometro, ricordiamo è, la comunicazione (trimestrale) che le partite IVA devono trasmettere all’Agenzia delle Entrate, contenente le operazioni fatte con soggetti esteri. Non è da farsi laddove le operazioni siano documentate con bolla doganale o fattura elettronica.

Nel dettaglio è istituito con il D. Lgs. n. 127 del 2015, con cui espressamente si è stabilito che

i soggetti passivi IVA devono trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato, salvo quelle per le quali è stata emessa una bolletta doganale e quelle per le quali siano state emesse o ricevute fatture elettroniche.

Ufficiale la proroga dell’abolizione

A decorrere 1° gennaio 2022 l’esterometro doveva scomparire, poiché, a partite dal suddetto anno lo SdI (sistema di interscambio) diventerà l’unico canale di trasmissione sia per le fattura elettroniche sia per i dati riferiti alle operazioni con l’estero.

A deciderlo era la manovra di bilancio 2021, la quale, dunque, stabiliva che dal 1° gennaio 2022 i dati relativi alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato italiano, dovranno essere trasmessi telematicamente utilizzando il Sistema di Interscambio secondo il formato della fattura elettronica.

Tuttavia, il legislatore ci ripensa con il decreto fiscale collegato alla manovra 2022, stabilendo che, l’abolizione dell’esterormetro slitta di 6 mesi, e, quindi, sarà operativa dal 1° luglio 2022 e non più dal 1° gennaio 2022.

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