In alcuni casi e per determinate categorie di lavoratori, è possibile andare in pensione a 57 anni. Bisogna possedere specifici requisiti, quindi non è una possibilità valida per tutti.

Entro la fine di quest’anno, si potrà accedere a Quota 100 con 62 anni di età e 38 anni di contributi. Chi non ha maturato 38 anni di contributi può accedere alla pensione sociale ma all’età di 67 anni oppure potrà chiedere la pensione di cittadinanza.

Con Quota 41 (che spetta a certe categorie di lavoratori) si potrebbe accedere alla pensione all’età di 57 anni solo iniziando a lavorare all’età di 16 anni visto che bisogna maturare 41 anni di contribuzione.

In quale altro modo si può andare in pensione a 57 anni?

A chi spetta la pensione anticipata a 57 anni?

Con il Governo Draghi si potrà anticipare l’uscita pensionistica di 10 anni se si rientra in determinate categorie.

La pensione a 57 anni di età è garantita in caso di invalidità civile: in base alla percentuale di invalidità riconosciuta dall’Inps, oltre all’accesso alla pensione a 57 anni, si può fruire di ulteriori trattamenti previdenziali.

Esiste anche l’assegno ordinario di invalidità che viene riconosciuto quando la capacità lavorativa si riduce di una certa percentuale e se sono maturati almeno 5 anni di contributi (di cui 3 nell’ultimo quinquennio). L’assegno accompagna fino al momento di percepire la pensione di vecchiaia.

Chi non rientra nei requisiti dell’assegno d’invalidità potrebbe rientrare in quello di inabilità (incapacità a svolgere il proprio lavoro permanente e assoluta) sempre avendo maturato almeno 5 anni di contributi. E’ un trattamento assistenzialistico simile alla pensione sociale.

Altre opzioni per andare in pensione a 57 anni

Può richiedere ed ottenere l’accesso alla pensione anticipata a 57 anni il dipendente pubblico con invalidità riconosciuta pari o superiore all’80%. In tal caso, ci sono limitazioni nel senso che bisogna aver maturato almeno 15-20 anni di contributi e, in più, non si può accedere alla pensione di vecchiaia anticipata.

Si accede alla pensione anticipata a 61 anni di età (per gli uomini) e 56 anni (per le donne) con una finestra mobile di 12 mesi.

I lavoratori non vedenti possono andare in pensione anche prima dei 57 anni nel caso in cui abbiano un residuo visivo inferiore al 10% e siano stati colpiti da questa patologia prima dell’attività lavorativa. Le donne possono accedervi all’età di 51 anni, mentre gli uomini a 56 anni: entrambi devono avere un’anzianità contributiva di almeno 10 anni.

E’ possibile anticipare la pensione a 57 anni anche con la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA), che prevede la registrazione al Fondo Pensione Complementare. Il lavoratore ottiene un assegno per intero o in base a quote in riferimento al capitale maturato nel tempo. Per ottenere la RITA servono una contribuzione di almeno 20 anni, lo stato di inoccupazione da almeno 2 anni, 5 anni di presenza al Fondo Pensione Complementare. E’ una sorta di liquidazione che accompagna alla pensione di vecchiaia.