L’Eurogruppo ha eletto il ministro delle Finanze greco, Kyriakos Pierrakakis, alla presidenza, chiudendo una partita politica che ha visto Atene prevalere su Bruxelles. La scelta arriva mentre resta aperto il confronto con il Belgio sul tema degli asset russi congelati, diventato uno dei dossier più sensibili per l’Unione Europea. La vittoria greca ridisegna i rapporti di forza interni e apre una nuova fase nella gestione dei fondi destinati all’Ucraina.
Belgio “tradito” dagli asset russi?
Alla vigilia del voto di ieri, il belga Vincent van Peteghem era dato per favorito. Probabile che proprio il dossier sugli asset russi abbia influito negativamente sulla sua persona.
Il primo ministro Bart de Wever si oppone fortemente all’ipotesi di sequestrare gli investimenti di Mosca depositati presso la società belga Euroclear, temendo che Bruxelles venga chiamata prima o poi a risponderne sul piano finanziario. L’operazione non avrebbe una base legale solida. Nelle scorse ore, la Banca di Russia ha annunciato che farà causa contro Euroclear.
Nomina a 10 anni dalla scampata Grexit
La presidenza dell’Eurogruppo potrebbe essere stata l’occasione per i ministri finanziari dell’Eurozona di mandare un messaggio in codice al Belgio. Di certo, ha una valenza simbolica non secondaria. Era l’estate del 2015 quando proprio alle riunioni fiume dell’Eurogruppo si discuteva più o meno apertamente dell’uscita dall’euro della Grecia (Grexit). Tale scenario venne evitato per un soffio con l’accettazione da parte dell’allora premier greco Alexis Tsipras di un terzo bailout in appena un quinquennio.
Pierrakakis sarà a capo della presidenza dell’Eurogruppo per i prossimi due anni e mezzo. Succede all’irlandese Paschal Donohoe, che a sua volta rappresentava uno dei tre stati che tra il 2010 e il 2011 dovettero ricorrere all’assistenza della Troika (UE, BCE e FMI) per evitare il default.
Con la differenza che Dublino si rimise in carreggiata subito, il Portogallo anche e Atene ci mise diversi anni prima di tornare a crescere e presentare conti pubblici risanati.
Presidenza Eurogruppo, effetto domino in UE
Oggi, la situazione è completamente diversa. Crescita economica a ritmi sostenuti, bilancio in attivo e spread con la Germania attorno ai 60 punti base. Pierrakakis ha avuto anche il vantaggio di essersi speso a favore dell’Unione dei capitali e per le operazioni finanziarie e industriali transfrontaliere. Ma gli asset russi avrebbero giocato un ruolo determinante per affossare la nomina del suo rivale belga. L’assegnazione della presidenza dell’Eurogruppo alla Grecia avrà un effetto domino sulle altre cariche nell’Unione Europea. La vice-presidenza della Banca Centrale Europea dovrebbe andare a un esponente del Nord o Est Europa. E questo implicherebbe la nomina nel 2027 di un successore di Christine Lagarde del Sud. Ma è ancora troppo presto per trarre conclusioni così nette.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

