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Oggi: 05 Dic, 2025

Età per la pensione: ecco le uscite anticipate, le date di nascita e i contributi che servono

A che età si può andare in pensione? Ecco le date di nascita e gli altri requisiti in una attenta e particolare analisi.
3 mesi fa
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pensione 62 anni
Foto © Pixabay

A che età si va in pensione? Una domanda semplice, ma con una risposta complessa, viste le numerose variabili in gioco. Se ci fosse soltanto la pensione di vecchiaia come alternativa alla pensione anticipata (la vecchia pensione di anzianità), sarebbe più facile rispondere. In realtà, oggi esistono diverse misure, e con ogni probabilità continueranno a esserci, anche se modificate, pure nel 2026.

Esistono comunque delle età classiche di pensionamento, quelle in cui si concentrano maggiori possibilità di uscita. Analizziamo dunque le principali opzioni, considerando anno di nascita, contributi e altri requisiti.

I nati nel 1958 (oggi) e i nati nel 1959 (domani) sono tra i più certi di poter accedere alla pensione, grazie alla pensione di vecchiaia ordinaria: servono 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati (requisito valido almeno fino al 2026).

Dal 2027, è previsto un possibile inasprimento di 3 mesi, che porterebbe l’età richiesta a 67 anni e 3 mesi, sempre con 20 anni di contributi. Questo slittamento riguarderebbe i nati nel 1960, senza però togliere loro il diritto alla pensione di vecchiaia.

Va sempre ricordato che la pensione non può essere inferiore all’assegno sociale in vigore nell’anno di uscita (per il 2025: 538,69 euro).

Pensioni prima dei 67 anni di età: ecco le date di nascita per le uscite anticipate

Le variabili da considerare sono numerose. Una riguarda chi non ha versamenti al 31 dicembre 1995, e può quindi accedere alla pensione anticipata contributiva.

Questa misura consente il pensionamento a chi compie 64 anni di età e ha almeno 20 anni di contributi, a patto che l’assegno sia pari o superiore a tre volte l’importo dell’assegno sociale (con sconti per le lavoratrici madri).

Oggi ne possono beneficiare i nati nel 1961 (che raggiungono i 64 anni nel 2025). Nel 2026 sarà la volta dei nati nel 1962, e nel 2027 dei nati nel 1963.

Resta da capire se, dal 2027, anche questa misura subirà l’inasprimento di ulteriori 3 mesi. Già oggi, infatti, prevede una finestra di decorrenza di tre mesi dall’accesso al diritto.

Età per la pensione variabile, ecco alcune opzioni

Esistono poi misure a termine, che non è detto restino attive anche nel 2026.

Un esempio è la Quota 103, che consente l’uscita ai nati nel 1963: servono 62 anni di età e 41 anni di contributi. Nel 2026, se la misura sarà prorogata, si aprirà anche ai nati nel 1964.

In alternativa, per questa stessa classe di nascita potrebbe arrivare la novità della Quota 41 flessibile: sempre con 41 anni di contributi, ma con penalizzazioni più leggere rispetto a Quota 103.

Infatti, al posto del ricalcolo contributivo (che comporta tagli pesanti), la nuova formula prevede una riduzione del 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni, con un massimo del 10%.

A che età si può uscire dal lavoro e andare in pensione?

Un’altra misura è l’Ape sociale, che probabilmente sarà prorogata anche al 2026 (ma con le pensioni, mai dire mai). Attualmente consente l’uscita ai nati fino al 1962; se prorogata, nel 2026 includerebbe i nati nel 1963.

L’Ape sociale è riservata a invalidi, caregiver, disoccupati e addetti a lavori gravosi.

Servono 30 anni di contributi (36 per i lavori gravosi) e un’età di almeno 63 anni e 5 mesi.

Un’altra possibilità, ma solo per le donne, è Opzione Donna. Oggi è accessibile alle nate fino al 1965: servono 35 anni di contributi e un’età compresa tra i 59 e i 61 anni, variabile in base al numero di figli.

L’incognita riguarda le nate nel 1966, che potrebbero non avere più questa possibilità se la misura sarà cancellata (oppure, al contrario, Opzione Donna sarà rafforzata come si ipotizza negli ultimi mesi). In ogni caso, i requisiti contributivi e anagrafici vanno completati entro la fine dell’anno precedente la domanda.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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