Effetto Bce sui mutui e finanziamenti: la presidente Lagarde anticipa un nuovo aumento a marzo, come cambieranno le rate?

Stangata sui mutui e finanziamenti a seguito della decisione della Bce di alzare i tassi: le rate di quelli a tasso fisso sono destinate a raddoppiare.
2 anni fa
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Per chi ha mutui e finanziamenti in essere o deve richiederli non è un buon momento. L’innalzamento dello 0,5% dei tassi di interesse decisi lo scorso febbraio dalla Bce, infatti, ha portato ad un aumento delle rate dei mutui variabili. Se ci sarà poi un nuovo aumento a marzo, come si prevede, la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente.

La stima della Federazione autonoma bancari italiani è che le rate dei mutui a tasso fisso (per chi li sottoscriverà adesso) potrebbero anche raddoppiare. Lo scenario che si delinea è preoccupante perché nel nostro paese sono circa 6,8 milioni le famiglie che hanno contratto mutui o finanziamenti, soprattutto per l’acquisto della prima casa.

Ma cosa succederà ai prestiti e ai mutui qualora ci sia un nuovo rialzo del costo del denaro a marzo?

Altra stangata in arrivo?

La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha anticipato che a marzo potrebbe esserci un nuovo aumento del costo del denaro dello 0,5%. Se così fosse, la Federazione Autonoma Bancati Italiani stima che ci saranno ulteriori innalzamenti dei tassi di interesse sia per i mutui che i finanziamenti.

Ad esempio, per acquistare una macchina di 25 mila euro nel caso di finanziamento decennale (tasso 11,3%) si andrebbero a pagare 5500 euro circa in più rispetto al 2021. La situazione non è rosea nemmeno per i mutui a tasso fisso e variabile. Secondo i calcoli realizzati, un mutuo a tasso fisso da 200 mila euro a 25 anni (con tasso ad esempio applicato del 3,9%) avrebbe una rata di 1056 euro mentre uno da 100 mila euro con le medesime condizioni avrebbe una rata mensile di 517 euro.

Chi ha al momento un mutuo a tasso fisso può dormire sonni tranquilli perché non ci sarà alcuna variazione. Il problema sarà per chi ne ha uno a tasso variabile in quanto gli aumenti sono arrivati fino al 43%.

Chi pagava infatti una rata di 500 euro circa al mese, ora paga 715 euro circa.

Per quanto riguarda i prestiti, invece, la Fabi spiega che il tasso di interesse medio alla fine del 2021 era all’incirca dell’8,1% mentre adesso è arrivato al 10,9%. Per acquistare una lavatrice di 750 a rate in 5 anni, ad esempio, mentre prima si pagavano 942 euro ora se ne pagano 1012 euro e la differenza è elevata, parliamo di 70 euro circa.

Cosa fare

Chi stipula ora dei mutui, siano essi a tasso fisso o variabile deve valutare con attenzione dei fattori come ad esempio la capacità del reddito (nel caso in cui le rate aumentino). Inoltre la durata del mutuo, l’importo richiesto e la propensione al rischio.

Nel caso si scelga un mutuo a tasso variabile, inoltre, si dovrebbe sempre restare informati sull’andamento degli indici di riferimento e monitorare attentamente l’Euribor per capire se è il momento giusto per rinegoziare le vecchie condizioni o chiedere una surroga.

Una possibile soluzione “prudente” potrebbe essere quella di chiedere un mutuo a tasso fisso adesso e poi, eventualmente, in base al contesto, effettuare una surroga a tasso variabile.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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