Interessante panoramica sulle Università italiane grazie al report di Osservatorio JobPricing e Spring Professional, che ha analizzato le prospettive di carriera nonché il tempo medio che serve per ripagarsi l’investimento dello studio. Dal report emerge che le università private sono si più care ma a fine studi sembrano offrire maggiori chance e guadagni. Per quanto riguarda la retribuzione, invece, la più vantaggiosa è scienze biologiche.

Le Università che offrono più prospettive di carriera

L’Italia è penultima secondo l’Ocse per quanto riguarda l’istruzione terziaria, con solo il 18% degli studenti laureati.

In realtà la differenza tra chi ha conseguito una laurea e chi no è sostanziale guardando alla retribuzione: ci sono infatti 11.900 euro di differenza ossia 39.730 euro di retribuzione annua lorda per chi ha terminato gli studi contro 27.849 euro annui per chi invece non li ha terminati. Il report sottolinea come la differenza la fa l’ateneo. Ad esempio tra i giovani che hanno conseguito la laurea nei primi dieci anni di carriera, quindi si parla di un’età compresa tra 25 e 34 anni, alcune Università promettono sbocchi migliori: la Bocconi di Milano è in testa con 35.500 euro lordi annui, seguono il Politecnico di Milano con 32.905, la LUISS Guido Carli con 32.870, la Cattolica di Milano con 32.614, a seguire l’Università degli studi di Siena con 31.002, l’Università di Verona con 30025 e via via le altre tra cui l’Università di Bergamo, Brescia, Trento, Ca Foscari di Venezia, La Sapienza di Roma e Parma. Nella fascia di età 35-44 anni in testa spiccano la  Bocconi con 63.861 euro, la Cattolica di Milano con 61.040 e la LUISS Guido Carli con 58.892. Questi atenei, insomma, permettono una crescita importante ribadendo il dominio degli atenei del Nord Italia e delle università private.

Le Facoltà migliori

In tal senso chi ha studiato in una di queste università private percepisce mediamente 6.500 euro lordi annui in più rispetto agli studenti delle università pubbliche.

Stipendi e prospettive ben diversificate anche quando si parla di facoltà. Ad offrire le migliori prospettive sono quelle scientifiche: i laureati in scienze biologiche, ad esempio, hanno un Ral di 35.410 euro, bene anche per Ingegneria Chimica e Chimica, a seguire e scendendo Scienze giuridiche, Scienze fisiche, Scienze mediche, Ingegneria Gestionale, Scienze statistiche, Scienze economiche, Ingegneria Meccanica, Navale, Aeronautica e Aerospaziale, Scienze agrarie e veterinarie, Ingegneria, architettura e scienze delle costruzioni, Ingegneria Informatica, Elettronica e delle Telecomunicazioni, Ingegneria civile e Architettura, Scienze politiche e sociali, Scienze matematiche e informatiche, Scienze storiche e filosofiche, Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche, Lingue e letterature straniere moderne e Scienze pedagogiche e psicologiche in cui il Ral varia da 34295 a 25242 andando in ordine di classifica. Il report sottolinea poi come servono dai 13 ai 20 anni per recuperare l’investimento fatto con gli studi.

Leggi anche: Università, quanto mi costi: la classifica degli atenei privati dove si pagano più tasse