Scoppia un nuovo scandalo dell’olio di oliva in Italia. A Cerignola (provincia di Foggia) e a Montespertoli (Firenze) sono scattati gli arresti predisposti dal gip del capoluogo toscano. Secondo l’accusa, l’olio prodotto in Puglia e poi rivenduto in Toscana non era altro che un olio di semi etichettato come olio extravergine di oliva, uno degli alimenti principe della dieta mediterranea. L’olio di semi veniva alterato con l’aggiunta di betacarotene e clorofilla, in modo da renderlo quanto più simile all’olio extravergine di oliva.

L’alterazione dell’olio avveniva presso il comune di Cerignola. Sempre nel Foggiano si procedeva poi al confezionamento dell’olio in bottiglie e lattine.

Indagini al sud e al centro Italia

Le indagini condotte dai comandi provinciali dei carabinieri di Foggia e Firenze hanno coinvolto diverse province del sud e del centro Italia. Oltre a quelle Firenze e Foggia infatti, sono finite sotto la lente d’ingrandimento della polizia anche le province di Prato, Pisa, Pescara e Barletta-Andria-Trani. In totale sono state sequestrate 16 tonnellate di olio di semi sofisticato, e allo stesso tempo le forze armate hanno registrato un flusso commerciale di qualcosa come 50 tonnellate dello stesso olio.

Coldiretti: urgente l’inizio dei lavori per la riforma della Legge sui reati nel settore agroalimentare

Coldiretti applaude all’indagine condotta dai comandi provinciali dei carabinieri di Firenze e Foggia, che ha messo alla luce l’ennesimo scandalo riguardante l’olio di oliva. In un comunicato, l’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana ha reso noto che negli ultimi anni le truffe che hanno coinvolto prodotti di punta della dieta mediterranea sono aumentati di quasi il 60 per cento. Nella stessa nota pubblicata da Coldiretti si richiede l’inizio dei lavori per la riforma della Legge sui reati nel settore agroalimentari, affinché possa essere sostenuta nel migliore dei modi l’azione delle forze dell’ordine.

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